Scoperte strade e poli degli antichi Romani. Dalle miniere all’export. Una logistica perfetta. Lo studio

Uno studio pubblicato in queste ore sul Journal of Archaeological Science ha portato alla luce importanti scoperte sulla rete stradale romana che collegava Corduba (l’odierna Córdoba) con Emerita Augusta (ora Mérida), evidenziando la sofisticazione e la scala delle infrastrutture utilizzate dall’Impero Romano per lo sfruttamento minerario nel nord della provincia. Questo studio è stato condotto da un team dell’Università di Córdoba, che ha impiegato tecnologie all’avanguardia come il telerilevamento LiDAR per analizzare in dettaglio questa significativa strada romana e i siti minerari associati.

Una tecnologia di telerilevamento che fornisce una vista dettagliata del terreno, eliminando virtualmente la vegetazione fitta che spesso nasconde le strutture antiche. Questo metodo ha rivelato sezioni e insediamenti della strada Corduba-Emerita che erano precedentemente sconosciuti e nascosti, nonché diverse strutture associate all’attività mineraria romana.

Durante il dominio romano, Corduba era un centro nevralgico non solo come capitale della provincia della Baetica, ma anche come hub logistico nella rete di trasporto delle risorse minerarie dalla Sierra Morena alla capitale imperiale. La città era strategicamente situata per sfruttare le vie naturali che collegavano la penisola, soprattutto nel trasporto di metalli preziosi come argento, rame e piombo.

Roma garantiva una logistica e una rete viaria all’avanguardia. Qui si interavano i rapporti tra Stato, privati e corporazioni. Una visione avanzata per un mondo che statalizzava dov’era strettamente necessario, ma incentivava produttori privati in numerosi campi.

“Il rame prodotto a Cordova godeva di grande fama a Roma, superando quello dei suoi concorrenti, come attesta Plinio il Vecchio nella
Storia naturale – scrivono gli studiosi – “Summa gloriae nunc in Marianum conversa, quod et Cordubense dicitur” (“La più alta fama è ora andata al rame di Marius, detto anche rame di Corduba”; Plinio, Nat. 34.2). In effetti, la ricchezza della regione è menzionata in numerose fonti letterarie, come la storia dello sfortunato Sesto Mario, l’uomo più ricco dell’Hispania, che fu gettato dalla Rupe Tarpea affinché l’imperatore Tiberio potesse impossessarsi delle sue ricchezze: le miniere della Sierra Morena (Tacito, Ann. 6.19.1)”.

Il rame era fondamentale per la produzione di bronzo.

Il Conventus Cordubensis, una suddivisione amministrativa romana, svolgeva un ruolo cruciale nell’organizzazione e nella supervisione dello sfruttamento minerario, facilitando la mobilitazione efficiente delle risorse attraverso una rete di strade ben mantenuta che collegava le miniere ai principali centri di distribuzione.

La ricerca ha evidenziato non solo i percorsi stradali, ma anche identificato numerosi siti minerari romani chiave. Tra questi ci sono le miniere di La Loba, Cerro Muriano e Doña Rama, ognuna delle quali dimostra l’intensa attività di estrazione dei metalli che definiva l’economia della regione sotto il dominio romano.

Particolarmente significativa è la scoperta di infrastrutture minerarie intorno al serbatoio del Puente Nuevo, una regione che, a causa delle attuali condizioni di siccità, ha permesso ai ricercatori di condurre indagini più approfondite. Questi siti includono resti di forni di fusione e strutture di stoccaggio che sottolineano il ruolo della regione non solo nell’estrazione, ma anche nella lavorazione iniziale dei metalli.

L’identificazione di nuove sezioni della strada Corduba-Emerita e la localizzazione di siti minerari strategici rafforzano l’immagine di una rete stradale complessa e ben organizzata che era vitale per l’economia dell’impero. Inoltre, queste scoperte confermano il ruolo cruciale di Córdoba come centro logistico romano, dove veniva orchestrato il controllo e la distribuzione delle risorse naturali estratte dalla regione.

I ricercatori concludono che queste scoperte confermano che le strade romane in terreni montuosi spesso corrono lungo il pendio della collina invece che lungo la cresta della montagna o il fondo valle. Tuttavia, nelle ampie valli, dove le strade devono deviare dalla montagna, seguono il corso mutevole del fiume, fornendo una protezione contro le inondazioni e i terreni instabili.

Lo studio consente un viaggio lungo strade, miniere, interconnessioni, depositi, scali che dimostrano l’assoluto pragmatismo dei nostri antenati romani. E la loro capacità di “pensare in grande”. Inquietano profondamente, invece, la violenza e la sopraffazione sottese a questi meccanismi perfetti. Compresa la tragica fine di Marius, il padrone delle miniere.

José Luis Domínguez-Jiménez, Antonio Monterroso-ChecaSensing the Corduba-Emerita Road: New transects of the route identified in the north of Córdoba. Journal of Archaeological Science: Reports, Volume 58, October 2024, 104694. doi.org/10.1016/j.jasrep.2024.104694

Condividi l'articolo su:
Redazione
Redazione

Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa