“Abbiamo imbarcato la dottoressa Franca Cibecchini, responsabile per l’archeologia marina delle acque della Corsica, e quattro tecnici e ricercatori del DRASSM, la soprintendenza archeologica francese. – dicono i responsabili della Fondazione Azionemare, un’organizzazione svizzera senza scopo di lucro dedicata all’esplorazione marina abissale – Ci siamo recati al largo di Portovecchio sul sito del relitto romano Daedalus 42 da noi trovato a 730 metri di profondità, – nelle acque della Corsica, ndr – caratteristico per le grandi dimensioni con migliaia di anfore di diversi tipi e soprattutto perché mai disturbato dalle reti della pesca a strascico”.
Porto Vecchio o Portovecchio (in francese Porto-Vecchio; in corso Portivechju; in epoca romana Portus Syracusanus) è un comune francese di 11.748 abitanti.
“Con i nostri mezzi abbiamo effettuato una accurata ricognizione, quello che i francesi chiamano “expertise”, con riprese video fotografiche adatte a costruire un modello tridimensionale dell’intero giacimento. – proseguono i responsabili della Fondazione – Questo servirà anche ai nostri esperti informatici per fare pratica alla costruzione del modello”.
L’esplorazione attraverso mezzi tecnici all’avanguardia ha consentito di evidenziare anfore di diverso tipo risalenti presumibilmente al primo secolo avanti Cristo, che hanno nella loro parte inferiore delle concrezioni bianche di vermi serpulidi e resti di bivalvi simili a ostriche mai viste prima. “Impressionante la quantità di immondizia plastica che la debole corrente di fondo accumula contro le anfore. – dicono gli esperti esploratori degli abissi – Infine due oggetti inusuali in bronzo tornito (nella foto qui sotto) che sembrano colonne o candelabri”.