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Sella del IV secolo per cavallo trovata in una grotta. Presenta una struttura straordinaria. Moderna. Fu la svolta. Lo studio, la tecnica


13 dicembre 2023 – Le indagini di laboratorio l’hanno inequivocabilmente datata e lo studio pubblicato nelle ore scorse dà una svolta storica a livello della comprensione del fenomeno di mutamento del modo di cavalcare, collegato al nuovo manufatto. Ma facciamo qualche passo indietro. Nel remoto sito di Urd Ulaan Uneet, tra i monti Altai della Mongolia occidentale, nel mese di aprile del 2015, gli archeologi fecero una scoperta sorprendente: un’antica sella intagliata risalente al IV secolo d.C. Questo ritrovamento si è rivelato un momento epocale nella storia tecnologica dell’equitazione, come rivela uno studio pubblicato ieri sulla rivista Antiquity, che fa comprendere l’importanza del ritrovamento. Non una semplice curiosità, ma il segno di una svolta progettuale e “tecnologica” che avrebbe dato potenza e “motore” alla supremazia mongola, consegnando una tipologia di sella alla modernità.

Jamsranjav Bayarsaikhan, right, with a team of archaeologists excavate the Urd Ulaan Uneet cave site. (Credit: Jamsranjav Bayarsaikhan)

L’archeologo William Taylor della CU Boulder, insieme a un team di ricercatori mongoli, ha condotto uno studio dettagliato sulla sella, definendola come una delle prime selle con telaio conosciute al mondo. La datazione al radiocarbonio posiziona il manufatto nel IV secolo d.C., aprendo nuove prospettive sulla diffusione della tecnologia e della cultura dell’equitazione.

La sella, composta da sei pezzi di legno di betulla uniti da chiodi di legno, presenta tracce di vernice rossa e finiture nere, con due cinghie di cuoio che probabilmente supportavano le staffe. Questa scoperta non solo fornisce informazioni preziose sulla tecnologia delle selle, ma evidenzia anche il ruolo sottovalutato svolto dagli antichi mongoli nella diffusione globale dell’equitazione.

Illustration showing how Mongolians may have harnessed a saddle to a horse in the 4th century C.E. (Credit: Bayarsaikhan, et al., 2023, Antiquity)

Secondo Taylor, questa tecnologia emergente proveniente dalla Mongolia ha plasmato le tradizioni e la cultura del cavallo, influenzando perfino la sella e le staffe utilizzate oggi in America. La scoperta rivela anche l’importanza dei legami tra uomo e animale in Mongolia, dove la cultura dei cavalli ha profonde radici. La bevanda tradizionale mongola, l’airag, a base di latte di cavallo fermentato, rimane una parte significativa della vita quotidiana.

Tuttavia, il ricercatore principale dello studio, Jamsranjav Bayarsaikhan, avverte che la cultura del cavallo in Mongolia è in declino, sostituita da mezzi di trasporto moderni come le motociclette. Questo cambiamento segna la fine di un’era millenaria di tradizioni legate ai cavalli.

La scoperta della sella a Urd Ulaan Uneet si aggiunge al mistero dell’origine delle selle e delle staffe. Mentre gli archeologi hanno tradizionalmente considerato la Cina come il luogo di nascita di queste tecnologie, il nuovo studio suggerisce che la Mongolia potrebbe essere stata tra i primi ad adottarle o addirittura innovarle.

Taylor sospetta che la geografia della Mongolia abbia contribuito a sottostimare il suo ruolo nella storia dell’equitazione. La bassa densità di popolazione nelle regioni montuose rende difficile l’identificazione e l’analisi di reperti archeologici significativi. Bayarsaikhan sottolinea la necessità di ulteriori ricerche archeologiche per comprendere appieno l’origine e lo sviluppo della cultura del cavallo in Mongolia, una nazione che ha conservato questa tradizione attraverso i secoli, ma la cui storia rimane ancora in gran parte sconosciuta.

Rif. Antiquity: Jamsranjav Bayarsaikhan, et al. “Title of the Paper,” Antiquity, 12 dicembre 2023.