Si scava in un pozzo. Fu realizzato dai legionari romani? Le prime risposte dalle ceramiche

Un pozzo, scavato nel vallo di Adriano, in Inghilterra, preannuncia possibili sorprese. Ora gli archeologi hanno avviato lo scavo. La struttura sembra anomala. Una novità per il Vallo. Quando fu realizzata? E com’era il sistema idrico della costruzione difensiva?

La scoperta è avvenuta in questi giorni a Magna, sul Vallo, non lontano dal parco archeologico del forte romano di Vindolanda, i cui archeologi coordinano lo scavo. I pozzi riservano, molto spesso, grandi sorprese perché conservano oggetti smarriti, ceramiche, antichi rifiuti. E quando sono stati riempiti di terra i reperti possono essere trovati persino nel “tappo” di riempimento.

“Lo scavo del grande pozzo d’acqua misterioso inizia quando il dott. Andrew Birley, direttore degli scavi, ci accompagna attraverso la nostra nuova trincea qui a Magna” – racconta l’archeologo volontario Andrew . – Con il miglioramento del meteo a fine luglio, è stata presa la decisione di scoprire il prossimo obiettivo significativo del progetto archeologico, un pozzo in pietra di origine sconosciuta, più alto del dovuto nel campo di Magna. Situato su un tumulo alto 1,2 m che sembra emergere lentamente dal terreno mentre il campo circostante si abbassa, è stata questa caratteristica a fornire il primo indizio che il nostro clima mutevole stava avendo un impatto negativo sui resti archeologici del sito”.

Ma si tratta di una costruzione romana, medievale o più moderna? “Non compare su nessuna vecchia planimetria, illustrazione o mappa del sito. – dice Andrew – Il tumulo e l’area circostante sono stati ripuliti a mano in un solo giorno, mostrando una grande piattaforma galleggiante di argilla, larga circa 7 metri e lunga 10 metri, che sorregge il pozzo centrale rivestito di pietra di 1,1 metri x 1,1 metri. Entrambi sono circondati da un mare più ampio di torba nera e disseccante. I primi reperti dello scavo includevano molti frammenti di ceramica e vetro, la maggior parte dei quali risalenti al XIX secolo , e un breve pezzo di pipa da tabacco in argilla, niente di tutto ciò era incoraggiante per una potenziale origine romana. Tuttavia, verso la fine del primo giorno è stato recuperato un singolo frammento di bordo di dimensioni significative di mortaio romano dalla struttura del pozzo”.

Vallo di Adriano, una possente struttura

Il Vallo di Adriano (in latino Vallum Hadriani, in inglese Hadrian’s Wall o Roman Wall) era una imponente fortificazione in pietra, fatta costruire dall’imperatore romano Adriano nella prima metà del II secolo come confine con le tribù dei Pitti, che segnava il confine tra la provincia romana della Britannia e la Caledonia. Questa fortificazione divideva l’isola in due parti. Il vallo di Adriano faceva parte del limes romano e venne costruito per prevenire le incursioni delle tribù dei Pitti che calavano da nord.

Il muro rappresentò il confine più settentrionale dell’Impero romano in Britannia per gran parte del periodo di dominio romano su queste terre; era inoltre il confine più pesantemente fortificato dell’intero impero. Oltre al suo impiego come fortificazione militare, si ritiene che le porte di accesso attraverso il vallo siano servite come dogane per permettere la tassazione delle merci. Il Vallo di Adriano corre per 117 km (pari a 80 miglia romane) da Wallsend, sul fiume Tyne, alla costa del Solway Firth.

La A69 segue il percorso del muro da dove la strada inizia, a Newcastle upon Tyne, e fino a Carlisle, quindi prosegue attorno alla costa settentrionale della Cumbria. Il muro è completamente in territorio inglese, e rimane a sud del confine della Scozia per 15 km a ovest e per 110 km a est.

Il muro venne costruito inizialmente con una larghezza di 3 metri, ma le sezioni successive vennero ridotte a 2,5 m. L’altezza è stata stimata a circa 5 metri. Lungo il muro erano posizionati quattordici forti ausiliari, compresi Housesteads e Birdoswald. C’erano ottanta fortini (castelli miliari) adiacenti alle porte, uno ogni miglio romano. Due torrette erano poste nel tratto che separava ogni coppia di fortini, probabilmente utilizzate come punti di osservazione e segnalazione.

Il muro faceva parte di un sistema difensivo che, da nord a sud, comprendeva:

  • una berma e un profondo fossato, armato con file di pali appuntiti;
  • il muro;
  • una strada a uso militare;
  • il Vallum: due grossi argini con un fossato nel mezzo. Il Vallum probabilmente delimitava una zona militare piuttosto che essere inteso come fortificazione principale, anche se le tribù britanniche stanziate a sud erano anch’esse talvolta un problema.

Il Vallo venne costruito dopo la visita dell’imperatore romano Adriano. Questi stava sperimentando difficoltà militari non solo in Britannia, ma anche in vari territori occupati in tutto l’impero, tra cui Egitto, Giudea, Africa proconsolare, Mauretania, e in molte altre province conquistate dal predecessore Traiano. Era quindi desideroso di imporre l’ordine. La costruzione di un muro così imponente voleva comunque rappresentare un simbolo della potenza romana, sia nella Britannia che a Roma.

La costruzione ebbe inizio nel 122 a opera dell’allora governatore di Britannia, Aulo Platorio Nepote, e venne completata nel giro di sette anni dai soldati di tutte e tre le legioni occupanti. Il percorso prescelto seguiva la Stanegate da Carlisle a Corbridge, già difesa da un limes e da diversi forti ausiliari come quello di Vindolanda.

Il muro era sorvegliato da un misto di vexillationes legionarie e unità ausiliarie dell’esercito romano. Il loro numero fluttuò nel periodo dell’occupazione, ma dovrebbe essere stato attorno ai 9.000 uomini, compresa fanteria e cavalleria. Queste unità soffrirono seri attacchi prima nel 180, e ancora di più tra il 196 e il 197, quando la guarnigione fu molto indebolita. In seguito alle insurrezioni fu intrapresa una grossa opera di ricostruzione del muro sotto Settimio Severo; dopo la dura repressione delle tribù attuata sempre sotto Settimio, la regione limitrofa alla muraglia rimase pacificata per gran parte del III secolo.

Si ritiene che molti membri della guarnigione possano essersi integrati nella comunità locale.

Con il declino dell’impero il muro venne abbandonato e cadde in disuso. Gran parte delle pietre vennero riutilizzate per la costruzione di edifici del posto; il prelievo continuò fino al XX secolo.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa