Si stacca piccola lastra di marmo da edificio romano a Roselle. E sul lato B si scopre un’epigrafe. Cosa dice il frammento? Studiosi al lavoro

Fondata nel VII secolo a.C., Roselle fu menzionata da Dionigi di Alicarnasso tra le città che fornirono aiuto ai Latini durante la guerra contro Tarquinio Prisco. La città prosperò a spese delle lucumonie circostanti, in particolare Vetulonia. Nel 294 a.C., Roselle cadde sotto il dominio romano, diventando prima un municipio e successivamente, durante l'epoca di Augusto, una colonia. Questo periodo vide la costruzione del Foro, della basilica, di un sistema di raccolta delle acque piovane e di un edificio termale. Tracce di un anfiteatro e di ville romane sono ancora visibili.
Il punto in cui è avvenuto il distacco che ha consentito una piccola, interessante scoperta @ Parco archeologico di Roselle
A sinistra, impronta lasciata dalla lastra di marmo. Ben visibili le lettere, in negativo, sulla stesura di malta. Altre informazioni potrebbero essere ricavate dal marmo lì accanto? @ Parco archeologico di Roselle

“Non tutto il male vien per nuocere”! Capita a volte che un piccolo danno possa essere fonte di nuove informazioni. – osservano gli studiosi che dirigono il parco archeologico di Roselle – E’ quello che è successo tempo fa a Roselle, quando si è staccata un piccola lastra di rivestimento all’interno della cosiddetta basilica “A”, nell’area settentrionale del foro romano. La lastra, in marmo di Carrara, è risultata infatti essere una parte di un’epigrafe, riutilizzata però da rovescio, in modo che la scritta fosse contro il muro e quindi non si leggesse”.
Sul pilastro a sinistra dell’abside della basilica ne è ancora ben visibile l’impronta. L’epigrafe compressa sulla malta antica ha lasciato un calco.

“In epoca romana era uso comune reimpiegare materiali, soprattutto se preziosi come il marmo, ad esempio quando rotti o quando l’iscrizione non era più adeguata o addirittura da nascondere perché la persona ricordata era caduta in disgrazia”. – spiega il Parco archeologico di Roselle –  La lapide è in corso di studio”. Sarà possibile rimuovere delicatamente anche altri lacerti di marmo, lì vicino, per capire se esista l’opportunità di comporre un “puzzle”? Intanto si lavora sul singolo lacerto.

Volete vedere quello che c’è scritto? Abbiamo preso l’immagine della malta con le lettere impresse e l’abbiamo portata in una posizione speculare, collocandola nel possibile verso di lettura. Ecco cosa si legge.

Roselle, conosciuta come Rusel nell’antica lingua etrusca e Rusellae per i Romani, rappresenta un affascinante sito archeologico di origini etrusche situato a soli 8 chilometri a nord della moderna città di Grosseto, in Italia. I resti della città sono collocati nelle vicinanze dell’attuale frazione omonima.

Storia
Roselle occupava una posizione strategica, lungo il passaggio tra la valle dell’Ombrone e la Maremma grossetana, sulle rive del vecchio lago Prile. Originariamente un’antica lucumonia dell’Etruria centrale e parte della dodecapoli etrusca, la città ha conservato tracce di diverse fasi storiche, dalla fase etrusco-villanoviana a quella romana.

Fondata nel VII secolo a.C., Roselle fu menzionata da Dionigi di Alicarnasso tra le città che fornirono aiuto ai Latini durante la guerra contro Tarquinio Prisco. La città prosperò a spese delle lucumonie circostanti, in particolare Vetulonia. Nel 294 a.C., Roselle cadde sotto il dominio romano, diventando prima un municipio e successivamente, durante l’epoca di Augusto, una colonia. Questo periodo vide la costruzione del Foro, della basilica, di un sistema di raccolta delle acque piovane e di un edificio termale. Tracce di un anfiteatro e di ville romane sono ancora visibili.

Tuttavia, a partire dal VI secolo, Roselle subì un declino, influenzato dalla diffusione della malaria che flagellò l’intera Maremma. La città fu abbandonata e rimase in uno stato di oblio fino al tardo Settecento, quando Pietro Leopoldo avviò la bonifica della zona.

Scavi archeologici
Negli anni ’50, la Soprintendenza archeologica della Toscana ha avviato una lunga campagna di scavi che ha riportato alla luce gli antichi edifici di Roselle. Tra i reperti più significativi si trovano la cinta muraria, l’anfiteatro romano, la Domus dei Mosaici, il Tempietto dei flamines Augustales, la basilica paleocristiana e le terme. La necropoli e la cattedrale di Roselle aggiungono ulteriori strati di fascino e mistero a questa antica città che, grazie agli sforzi degli archeologi moderni, continua a svelare la sua storia secolare.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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