Sopralluogo in un campo. Si imbattono in quattro vasi canopi usati per la mummificazione

Un set ben conservato di quattro contenitori canopici di calcite con tappi di calcare è stato accidentalmente scoperto nell'area di un sito archeologico di Ehnasya el-Medina, in Egitto. I vasi canopi, o canopici erano usati nell'Antico Egitto per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la mummificazione e rappresentavano una caratteristica costante funebre egizia.

Un set ben conservato di quattro contenitori canopici di calcite con tappi di calcare è stato accidentalmente scoperto nell’area di un sito archeologico di Ehnasya el-Medina, in Egitto.

I vasi canopi, o canopici erano usati nell’Antico Egitto per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la mummificazione e rappresentavano una caratteristica costante funebre egizia.

Vasi di canopi rinvenuti casualmente nell’area archeologica di Ihnasia. @ Foto Governatorato di Beni Suef

E’ stato durante un sopralluogo avvenuto nelle ore scorse che il Comitato dell’area archeologica di Ihnasia nel Governatorato di Beni Suef, in Egitto, si è imbattuto in 4 vasi canopi faraonici offerti ai figli del dio Horus, vale a dire “Mesti, Hapi, Duamotif e Sinuf”.

Beni Suef è una città dell’Egitto, capoluogo del governatorato omonimo. Sorge sulla riva sinistra del Nilo, a circa 115 km a sud della capitale Il Cairo.
Circa 15 km a ovest della città si trova l’antica città di Eracleopoli – in cui è avvenuto il prezioso ritrovamento – che sotto la IX e X dinastia (circa tra il 2160 e il 2040 a.C.) fu la capitale del Basso e Medio Egitto. Nei pressi della città antica corre il Bahr Yussef, uno dei bracci del Nilo.

Dopo la riunificazione dell’Egitto, Eracleopoli perse importanza e tornò ad occupare un ruolo politico di rilievo solamente durante la XXII dinastia egizia, quando fu capitale di un regno indipendente.

Il principale dio locale era Hershef (in greco Harsafes), una divinità dalla testa di ariete, il cui culto era strettamente legato a Ra e Osiride. Hershef era una divinità solare della giustizia, equivalente al greco Eracle, da cui deriva il nome della città.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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