Un taglio del nastro che apre le porte su un percorso espositivo che renderà il Museo del Vetro più che mai teatro della storia empolese. Una storia fatta di ricerca e scoperta. Al centro la mostra “La storia trasparente. I vetri romani di Empoli”, proposta e coordinata dalla direttrice del sistema museale empolese, Cristina Gelli, e fortemente voluta dall’amministrazione comunale di Empoli. Un progetto, curato dall’archeologa Martina Fusi e da Past in Progress srl, con il sostegno e la collaborazione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato.
Al taglio del nastro sono intervenute la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, l’assessora alla Cultura del Comune di Empoli, Giulia Terreni, la direttrice dei musei empolesi, Cristina Gelli, Ursula Wierer, funzionaria della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, Martina Fusi e Carolina Megale di Past in Progress srl. Dopo i saluti istituzionali, gli interventi che si sono susseguiti hanno permesso ai presenti di entrare nel vivo di un percorso fra arte, storia e tradizione che affonda le radici negli Anni Ottanta.
Testimone e voce del passato e da oggi protagonista nelle teche del museo empolese è infatti il vasellame in vetro rinvenuto nel corso di alcuni scavi eseguiti nel centro di Empoli, fra piazza del Pratello (ex Vetreria Del Vivo), piazzetta della Propositura e piazza Farinata degli Uberti, dalla Soprintendenza competente con il supporto dei volontari dell’Associazione Archeologica Volontariato del Medio Valdarno. Gli scavi, conclusi all’inizio degli Anni Duemila, hanno portato alla luce testimonianze della città di età romana, con le aree pubbliche, le domus e con i suoi abitanti dei quali sono stati recuperati oggetti di vita quotidiana, compreso il vasellame di vetro di cui i romani furono abilissimi produttori. I reperti sono stati quindi catalogati e restaurati per poi essere consegnati agli occhi di curiosi e appassionati, visitatori del Museo del Vetro.
Importante fu il ritrovamento nel centro storico, a livello dei resti di una villa romana. ” I pezzi, per quanto in buone condizioni di conservazione, sono per lo più frammentari, a parte la coppa in sigillata tardo italica (assimilabile alla forma tipo Conspectus 34),con tracce di bollo in “planta pedis” illeggibile e decorazione applicata a forma di rosetta, che è interamente reintegrata e la coppa vitrea (forma Isings 69) quasi interamente reintegrabile. – scriissero i volontari dell’associazione archeologica Medio Valdarno – I materiali provengono dalle UU.SS. 278/279/281 dello scavo di piazza della Propositura, che sono risultate la stessa unità stratigrafica e corrispondente al riempimento di una canaletta obliterata da uno strato di ghiaia, inquadrabile cronologicamente, all’inizio degli studi, entro il III sec. d.C. Il nucleo principale è costituito da forme aperte come piatti, scodelle, bicchieri e coppe”.
“La storia economica, sociale e politica di Empoli si intreccia strettamente con la storia del vetro – ha ricordato la sindaca Barnini – Quando nel luglio 2010 inaugurammo il Museo del Vetro lo pensammo come un museo della città e per la città e fu subito chiaro che la nascita del museo sarebbe stata un punto di partenza per guardare avanti ma anche per proseguire nella ricerca scientifica così da recuperare reperti e da raccontare nuove storie. Così da dare voce alla tradizione del territorio, a quel patrimonio comune che appartiene a ognuno di noi e che ci rende parte di una comunità. Oggi, questa inaugurazione rappresenta un passo in avanti in questa direzione, un passo ancor più significativo visto che avviene nel 2022, dichiarato dall’Onu anno internazionale del vetro. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato affinché questo progetto prendesse vita e invito tutti a non perdere l’occasione di osservare da vicino questi reperti che la storia ci ha consegnato”.
.”Mi piace sottolineare che gli aspetti più importanti di questa mostra – evidenzia la direttrice dei musei di Empoli, Cristina Gelli – sono legati alla catalogazione dei reperti e al loro restauro, passi fondamentali per restituire voce al nostro patrimonio archeologico. Gli scavi da cui questi reperti sono stati recuperati, purtroppo, dopo tanti anni, non sono stati pubblicati e tanta documentazione, per vari motivi, è sostanzialmente inaccessibile. Avremmo voluto fare di più, speriamo di riuscirci in futuro”.
.”La potenzialità archeologica del territorio è indubbia – spiega Ursula Wierer, funzionaria responsabile per la Soprintendenza – Bastano le evidenze pluristratificate venute alla luce nella piazzetta della Propositura, cuore del centro storico attuale, per far capire quanti resti siano ancora celati nel sottosuolo. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa interessante mostra e mi auguro che “La storia trasparente” possa contribuire a sensibilizzare cittadinanza e amministratori alla tutela del patrimonio archeologico, compreso quello ancora sepolto. Ogni nuova scoperta rappresenta un’opportunità per approfondire la storia del territorio e dei suoi abitanti”.
“Da parte nostra siamo molto soddisfatti – interviene Carolina Megale, amministratrice delegata di Past in Progress – E’ stato un lavoro completo che è iniziato con la ricerca, tradotta nel catalogo dei vetri curato da Martina Fusi, proseguito con il restauro che ha restituito splendore ai frammenti, eseguito da Elena Funghini, e culminato con la valorizzazione dei reperti per restituire alla comunità le storie del passato, in un percorso ben strutturato e accessibile a tutti, progettato dall’arch. Erica Foggi. Ringraziamo l’amministrazione e la direttrice, Cristina Gelli, per aver dato al nostro gruppo l’opportunità di valorizzare le competenze”.
La mostra “La storia trasparente. I vetri romani di Empoli” è ospitata nelle sale al piano terra dell’edificio, un tempo magazzino del sale, nel cuore del centro storico della città: resterà visitabile fino al 30 luglio 2023 secondo l’orario di apertura del Museo del Vetro (info e dettagli empolimusei.it). Ad accompagnare il percorso espositivo anche la guida alla mostra realizzata da Martina Fusi e Past in Progress srl: oltre al catalogo delle opere esposte, propone un focus sull’archeologia urbana a Empoli, fra scavi e recuperi d’emergenza, e un approfondimento sulla produzione del vetro in età romana, con ‘capitoli’ dedicati alle tecniche di produzione del vetro antico, a strumenti e decorazioni e a usi e riusi di questo materiale nell’antichità. Al Museo del Vetro sono in vendita anche i gadget della mostra: fra questi calamite e spillette realizzate da “In frigo veritas”. Si tratta di un progetto che ha portato all’avvio di un laboratorio per la realizzazione di calamite da frigorifero e spillette, con il coinvolgimento di ragazze e ragazzi con autismo: ideato dalle cooperative Convoi e Allenamente, insieme alla società della salute FirenzeNord Ovest, “In frigo veritas” ha permesso l’inserimento lavorativo di persone con autismo o disabilità divenendo un’opportunità concreta per lo sviluppo dell’autonomia e per l’inclusione sociale.