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Studio sul tesoro di oltre 120 pezzi, scoperto grazie all’indicazione di un appassionato di metal detector. Di chi era?


L’attività – in fair play – dell’appassionato di metal detector dilettanti può essere d’aiuto agli archeologi, soprattutto in aree agricole sottoposte ad arature da secoli, all’interno delle quali il terreno è stato ribaltato dagli aratri. In Italia ciò, di fatto, è impossibile anche a causa di interpretazioni molto restrittive. Nei Paesi stranieri si ragiona in modo diverso: piuttosto che i reperti siano frantumati da trattori, in aree prive, fino a quel momento, di evidenze archeologiche, è meglio che gli appassionati  – che sappiano fermarsi e procedere alla segnalazione – perlustrino i campi. Soprattutto nelle zone discoste che, in molti casi, venivano scelte in quanto appartate, da chi voleva deporre il proprio tesoretto.

Così è avvenuto in Polonia, con la scoperta di un tesoro della tarda Età del Bronzo vicino al villaggio di Kaliska. Il rinvenimento è stato immediatamente considerato come il più impressionanti ritrovamenti dell’Età del Bonzo all’interno della regione della Pomerania. Gli autori dello studio pubblicato nel 2022 da Cambridge University discutono i contenuti e il contesto del tesoro, nonché la sua cronologia.

“Il tesoro di Kaliska I comprende 124 manufatti – scrivo gli studiosi – alcuni dei quali sono resti organici, ma la maggior parte sono oggetti in bronzo, inclusi vasi forgiati e fusi, collari, braccialetti renali e bottoni in miniatura. Diversi i manufatti organici, tra cui un cinturino in pelle, cinturini a forma di spirale e un ornamento in legno. Lo stato di conservazione è generalmente da buono a molto buono, anche se gli oggetti organici sono frammentari.
Il tesoro di Kaliska I è considerato unico, sia per natura che per dimensioni, rispetto ad analoghi depositi della tarda età del bronzo provenienti dalla Pomerania, regione che ha finora prodotto oltre 320 manufatti dell’età del bronzo e della prima età del ferro. Con oltre 120 oggetti metallici contenuti all’interno di un grande recipiente in lamiera di bronzo del tipo Gevelinghausen–Veio–Seddin, il tesoro si colloca tra le scoperte archeologiche più impressionanti della Polonia. I reperti più spettacolari all’interno dell’insieme di Kaliska sono: tre vasi di fusione nordica del tipo Hängebecken; quattro collari realizzati con anelli a forma di falco uno dei quali presenta rappresentazioni di oranti e di una placca solare; sei anelli da collari a forma di mezzaluna di tipo Pomerania centrale; un altro collare, con nervature inclinate e longitudinali; 13 collane tipologicamente diversificate (comprese diverse Wendelringe e una collana chiusa importata con piatti ovali ornamentali); 43 braccialetti, inclusi sette braccialetti renali; cinque spille a piatto, tre fermagli per abiti del tipo Wierzchowo e nove del tipo Radolinek e cinque phalerae (bottoni militari). Anche i manufatti organici sono unici all’interno di questo tipo di assemblaggio”.

Gli studiosi hanno discosto altre indagini sui materiali. Una certa unità semantico-liturgica dei materiali lascerebbe pensare che i materiali non siano stati accumulati come depositi di valore, con un fine di conservazione economica, ma che essi potessero appartenere a uno stesso personaggio al vertice della società. Forse un sovrano , un capo tribù, che accoglieva in sé, in modo teocratico, il potere temporale e l’esercizio dello spirito, come lasciano intendere gli oranti raffigurati. Un tesoro che rinvia alla liturgia dello spirito e del potere, saldamente connessi.