State cercando un colpo di Fortuna? Come leggere i consigli di Pinturicchio nell’Allegoria

Il pavimento del Duomo di Siena presenta una straordinaria ricchezza decorativa e concettuale, in cui si dimostra che le virtù dei filosofi metafisici erano simili a quelle predicate da Cristo. Per questo, nelle scelte, si poteva ascoltare con il cuore o con la mente. E la risposta risultava unica

Il pavimento del Duomo di Siena – che viene scoperto annualmente dalle protezioni ed è così oggetto di visite guidate che ne garantiscano la conoscenza e la conservazione – è un capolavoro artistico e semantico. Può essere visitato nel periodo compreso tra la l’Estate e l’Autunno. (Ecco, qui, il link per acquistare i biglietti).
Straordinario risulta, in questo contesto pavimentale, l’apporto dato dal Pinturicchio, al secolo Bernardino di Betto Betti (Perugia, 1452 circa – Siena, 11 dicembre 1513) che disegnò una parte del pavimento stesso.
Tra i riquadri di Pinturicchio ne troviamo uno di grande interesse, che ci invita a meditare in modo aperto, sul rapporto tra Ricchezza e Fortuna, tra Caso e Sapienza.
“La tarsia disegnata da Pinturicchio per la realizzazione di una parte del pavimento del Duomo di Siena (la quarta lungo la navata centrale) – dicono gli studiosi del Duomo di Siena – mostra, in basso, la personificazione della Fortuna: una nuda fanciulla tiene con la mano destra la cornucopia, mentre brandisce in alto, con la sinistra, come un’insegna, la vela gonfiata dal vento. Il suo è un equilibrio instabile: il piede destro poggia su di una sfera, mentre il sinistro è collocato su un’ingovernabile barca, il cui albero maestro è spezzato”.

“L’opera – dice il critico Maurizio Bernardelli Curuz – è un’invito alla saggezza e alla risalita verso i valori platonici.  Questi ultimi, lascia intendere il pittore, si raggiungono attraverso la conoscenza e la ricerca del Sapere, che passa attraverso le Idee e la Spiritualità. Pinturicchio invita alla riduzione, nella vita, dell’azione del Caso e della Fortuna – che spesso è ingiusta e instabile – e a costruire il proprio tempio sulla roccia della Sapienza e della consapevolezza, rifiutando l’accecamento dell’avidità. La salita è faticosa, ma la gioia vera, sta su quella montagna.” All’apice della roccia di quest’isola, mentre i saggi ne percorrono l’erta, siede la Sapienza virtuosa, che è il contrario della Fortuna. La Sapienza è stabile. Poggia sulla rocce e non su una palla che galleggia instabilmente sull’onda.
“La donna offre, con la sinistra, un libro a Cratete, che si libera di ogni bene fittizio, poiché getta in mare una cesta ricolma di gioielli; con la destra dona una palma a Socrate. – dicono gli studiosi del Duomo – Il messaggio dell’allegoria del pavimento è abbastanza evidente: il percorso verso la Sapienza è arduo, ma una volta superate le difficili prove, si consegue la serenità, la quies, simboleggiata dall’altipiano ricoperto soltanto da cespugli fioriti e dichiarata nell’iscrizione incisa sulla tabella, in cui si coglie un invito a salire l’aspro colle”. Il filosofo Cratete di Tebe – raffigurato nella tarsia – aveva – nel V secolo a.C – rinunciato ai propri beni, ordinando all’amministratore di affidarli ai suoi figli se si fossero dimostrati degli stolti, ai poveri se i suoi figli si fossero dimostrati filosofi.
—-
2021 Periodo Scopertura Pavimento della Cattedrale
Dal 26 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 17 ottobre 2021 10:30 – 19:00. Cattedrale Festivi 9:30 – 18:00

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz