Un recupero da brivido. Gli operai impegnati in un cantiere, hanno visto un braccio modellato della statua e, avendo capito immediatamente che nel terreno giaceva un’intera statua antica hanno bloccato i lavori, segnalando il rinvenimento all’imprenditore edile che, a sua volta, ha avvertito l’ufficio archeologico. La notizia è stata data poche ore fa dal Museo regionale di Storia.
La scoperta è avvenuta a Varna, situata lungo la costa del Mar Nero, conosciuta nell’antichità come Odessos, fu fondata nel VI secolo a.C. dai greci di Mileto. Questa antica colonia greca si sviluppò rapidamente grazie alla sua posizione strategica sul Golfo di Varna, diventando un importante centro di scambi commerciali e culturali. Prima dell’arrivo dei Greci, l’area era già abitata dai Traci, un popolo locale con cui i nuovi coloni intrecciarono contatti e scambi.
L’annessione romana e l’ascesa di Odessos
Con l’espansione dell’Impero Romano, Odessos venne annessa nel 15 d.C. e integrata nella provincia romana di Moesia, diventata poi Moesia Inferiore. Grazie alla sua posizione e alle sue strutture pubbliche, la città divenne un’importante metropoli romana. Uno degli elementi più significativi di questa prosperità fu la costruzione di terme pubbliche, che si collocano tra le più grandi dell’intero Impero, a testimonianza del benessere e dell’importanza della città sotto il dominio di Roma.
La città non fu solo un centro economico e culturale, ma anche religioso. Nei documenti imperiali del VI secolo d.C., Odessos veniva infatti descritta come la “sacratissima civitas”, la città santissima, grazie alla presenza di numerose basiliche e un influente monastero monofisita.
La scoperta della statua romana
Durante i lavori di costruzione nei pressi della zona delle mura dell’antica Odessos, è venuta alla luce questa straordinaria statua romana in marmo, risalente al II-III secolo d.C.. Avvisati dall’imprenditore edile Georgi Kraychev, sono giunti sul posto gli archeologi del Museo Regionale di Storia di Varna, coordinati da Vasil Tenekedzhiev.
La statua, quasi intatta, rappresenta un uomo di alto rango, vestito con una toga, l’abbigliamento caratteristico dei cittadini romani. Il personaggio ritratto è un uomo di mezza età, il cui volto esprime una certa autorevolezza. Nella mano sinistra, la figura tiene un rotolo.
Il nome scolpito: Gaius Marius Hermogenes
Un elemento cruciale per comprendere l’identità del soggetto raffigurato è l’iscrizione presente sulla base della statua che si presenta in greco. Gli epigrafisti sono al lavoro per poter interpretare correttamente l’intera incisione. Essa menziona il nome di G(aius) Marius (H)ermogenes. Si trattava probabilmente di un funzionario o un membro di alto rango della comunità di Odessos, probabilmente inviato dallo Stato centrale. Cruciale per capire quale fosse esattamente il ruolo pubblico dell’effigiato sarà l’interpretazione della parte inferiore dell’iscrizione stessa e le ricerche nei repertori epigrafi dell’area.
La statua, alta circa due metri, è sorprendentemente ben conservata, con solo lievi danni al volto e alla mano destra. Il piedistallo di marmo su cui poggia la figura è anch’esso in buono stato.
Il significato di Ermogenes. Da dove veniva?
Un funzionario romano di nome Marius Hermogenes o Ermogenes, pare citato in altre iscrizioni trovate nella regione dell’attuale Varna, in Bulgaria. Ricoprì una posizione amministrativa importante in quest’area dell’Impero Romano?
Prenomen e nomen – Gaius Marius – rievocano il generale e politico romano, avversario di Silla, vissuto secoli prima. Il nome Hermogenes (in greco: Ἑρμογένης) è stato portato da diverse figure importanti nel mondo antico, tra le quali un architetto di grande fama. Dal punto di vista etimologico, il nome si compone di due parti: “Hermes”, il dio greco dei confini e dei messaggi, e “genes”, che significa “nato da” o “discendente da”. Quindi, Hermogenes potrebbe essere interpretato come “nato da Hermes”, riflettendo qualità come agilità, eloquenza o altre caratteristiche associate al dio Hermes, il nostro Mercurio.
Cerchiamo di capire quale potesse essere la zona d’origine del togato raffigurato nella statua.
Uno degli Hermogenes più noti, relativi a un’epoca non lontanissima da quella dell’uomo con il rotolo, viene menzionato nei testi cristiani, in particolare nel Nuovo Testamento, dove Paolo di Tarso si riferisce a lui come a qualcuno che si allontanò dai suoi insegnamenti durante la prigionia (2 Timoteo 1:15). Tuttavia, il testo non fornisce molti dettagli sulla sua vita o azioni, lasciando in sospeso il suo ruolo preciso nella storia cristiana. Comunque Paolo era di Tarso, città romana dell’attuale Turchia e non è improbabile che Hermogenes citato in ambito cristiano fosse della stessa area.
Ermogene di Tarso (160 d.C.? – 225 d.C.?) è stato un retore greco antico con cittadinanza romana, esponente della Seconda sofistica e attivo durante il regno di Marco Aurelio. Era considerato un genio precocissimo, ma divenne presto demente a causa di una malattia. Anch’egli era quindi di cultura greca e di cittadinanza romana-
Un’altra figura significativa chiamata Hermogenes – in un’epoca non troppo lontana da quella del personaggio della statua – era un famoso atleta della fine del I secolo d. C. originario di Xanthos (nell’odierna Turchia). Questo Hermogenes divenne celebre per le sue vittorie nei giochi atletici, in particolare nei Giochi Capitolini a Roma, e fu onorato con la cittadinanza romana concessa dall’imperatore Domiziano. Le sue vittorie nella lotta e nel pankration (una combinazione di pugilato e lotta) lo resero molto noto, e fu commemorato con un monumento a Letoon di Xanthos. Inoltre, ricoprì il prestigioso ruolo di xystarch, incaricato dell’organizzazione dei giochi atletici nella regione.
Questi indizi porterebbero a pensare che anche il nostro Hermogenes fosse un eminente cittadino romano della parte orientale del Mediterraneo o dell’Asia Minore. Ma per sciogliere interamente e certamente il mistero si attende il lavoro degli epigrafisti e degli storici della regione.