Stilettate di Zana. Con l’Incubo di Füssli. L’ossessione per la psiche è frantumazione dell’essere

Incubo o L’incubo (The Nightmare) è un dipinto a olio su tela (75,5×64 cm) di Johann Heinrich Füssli, realizzato nel 1781 e conservato al Detroit Institute of Arts, negli Stati Uniti d’America.
STILETTATE
di Tonino Zana
La nuova invasione dei curatori della psiche ha passato il confine come i soldati russi hanno saltato le difese ucraine nell’alba livida del 24 febbraio 2022. Le istituzioni inviano piccoli eserciti di psicologi, ogni km quadro delle città apre uno studio di psicoterapia e la psichiatria è chiamata ai piedi di ogni crimine. D’improvviso ci accorgiamo di un equilibrio umano complessivo scadente o scaduto e si chiamano in campo gli specialisti. Un attimo, soffermiamoci sul termine specialista. Chi custodirà i custodi? Il detto latino ci impegna nella grande domanda, chi ci assicurerà l’invio di un autentico specialista, in grado di conoscere il più di un male, preparato oltre la stesura di un curriculum talvolta burocratico.
Un tempo, il medico di famiglia è stato capace di riassumere in sé la psiche e il corpo del paziente, adesso tutto vien sezionato, il cuore a te, collega, il fegato a lui, i polmoni per lei, le ossa alla clinica, il cervello nel laboratorio-officina chirurgica. E noi andiamo dall’uno, dall’altro, da quell’altro, e da quell’altro ancora in base a indicazioni ora molto accertate e ora molto alla moda o casuali.
Alla fine, il grande tema: chi metterà insieme le parti e risponderà al paziente con una sintesi credibile, chi, il medico di base, al quale spettava dall’inizio una speculazione vasta e magari la non scelta dello specialista? No, lo sapete tutti, il medico di base, tranne eccezioni, è un brav’uomo o una brava donna istruito a non toccare il paziente, ad ascoltarlo per scrivere una ricetta o un “permesso” alla visita specialistica. Va così da tanto tempo, basta rivedersi certi film del neo realismo ai piedi del boom economico ed ecco Alberto Sordi nel medico della mutua capace di piroette bestiali, di migliaia di mutuati visitati a un minuto e venti secondi l’uno, a mitragliate. Spariti gli psicologi, naturali, la madre, il padre, il prete, l’amico, è sparito un mondo. Mia madre mi curò con una carezza e ogni tanto una lacrima migliore del valium. E adesso arriva il battaglione pubblico della psicologia e della psichiatria. Aprite le farmacie un’ora prima, allargate lo spazio alle scansie per gli psicofarmaci. Avanti il primo.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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