Stilettate di Zana. Con Sorolla. La vacanza come vita in prova

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Joaquín Sorolla y Bastida, Nuotatori, 1905, Museo Sorolla, Madrid
STILETTATE
diTonino Zana
Ci siamo o ci risiamo, buongiorno vacanze. Non sono le vacanze di alcuni anni fa, le vacanze sono spalmate nel corso dell’anno, le famiglie sono frantumate e si va ognuno dove si vuole e si può. Rimpianti, nostalgia? Perchè no. Si trattava di un rito, studiato durante l’anno, la scelta del luogo, l’alleanza con qualche amico, l’attesa della partenza e dell’incontro, l’attesa del ritorno. Sono sempre stato convinto di un modo di affermare e vivere le vacanze con toni truccati, molta felicità dichiarata poca provata.
Molti, non più di me, si sono rotti, eccome, delle vacanze, ma bisogna esserci, andare, avvertire la città e il paese che si stava fuori e quindi tuto funzionava al meglio.
Oggi vivi la sorpresa di un pacchetto vacanziero scoperto su internet o raccomandato dall’agenzia di turno, può andarti bene o male. Le immagini e il riferito non equivalgono, spesso, alla realtà. Sono certo che si dovrebbe cercare il posto personalmente e convinto di posti bellissimi e non conosciuti. Un’Itaca, a parte Penelope, esiste ed è a portata di mano. Ci vuole pazienza e studio diretto, ci vuole mestiere di vivere.
La vacanza è un poco di vita in prova. Da soli dev’essere rischiosa, con una persona nuova ancora più rischiosa.
Non mi viene in mente di dire, meglio l’usato sicuro. Un conoscente l’ha dichiarato senza peli sulla lingua.
In ogni caso, l’estate priva di un’idea di vacanza anche a casa o al fiume, non è estate. Manca l’aria nuova. Manca quel “rieccoci” apparentemente rigenerativo. Estate uguale vacanza la imparammo già in prima elementare: suonava l’ultima campana e un grido mai più ascoltato rompeva i muri e cancellava le scuole per quattro mesi, un tempo infinito, incalcolabile, di piena gioia. E ti mancava il fiato, ne sono sicuro.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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