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Svelata un’opera inedita del Parmigianino trovata fortunosamente. Era piegata assieme ad un’opera di Raffaello. Due artisti uniti da incredibili similitudini


Era piegato assieme ad un bozzetto di Raffaello Sanzio, il disegno dalle dimensioni di 18.9 cm per 17.7 cm rappresentante una Santa Famiglia presentato nelle scorse ore come opera inedita del Parmigianino.

L’opera è stata presentata in occasione del 520° anniversario dalla nascita del Parmigianino nella Basilica Maggiore dei Servi di Maria a Bologna ove si è svolto l’attesissimo evento “Respice Finem” dedicato a celebrare il grandissimo artista parmense Girolamo Francesco Maria Mazzola

Gli studi e le analisi degli esperti portano a pensare che si tratti effettivamente di un’opera vicina al mondo del Parmigianino e comunque appartenente all’epoca manierista.

Nutrito e qualificato il team di esperti intervenuti. Madre Maria Cecilia Visentin, docente di storia dell’arte specializzata nell’iconografia pittorica religiosa; la storica dell’arte Lucica Bianchi che ha messo in luce il legame dell’artista con l’alchimia; Annalisa Di Maria tra i massimi esperti internazionali di Leonardo da Vinci e del rinascimento italiano, specializzata nella corrente neoplatonica. il Perito Calligrafo Forense Stefano Fortunati, specializzato in manoscritti rinascimentali ed esperto di carte antiche e Andrea da Montefeltro ricercatore scientifico e scultore internazionale premio mondiale della pace nell’arte.

“Il disegno fu eseguito con tecnica mista su carta di lino vergata e presenta molti aspetti simbolici tipici della pittura del Parmigianino, e nonché molti ripensamenti. Le mani disegnate in quest’opera, sono un dettaglio determinante nell’accostamento all’autore”afferma la Di Maria.

Il disegno riporta una evidente ispirazione all’arte del grande Raffaello. Fu quindi catalogato come “scuola di Raffaello Sanzio” e realizzato probabilmente dall’artista proprio a Roma.

Molte le similitudini legano l’arte e la vita di Raffaello e del Parmigianino. Si sa infatti, come il giovane Parmigianino, venisse considerato già a suo tempo, la reincarnazione di Raffaello Sanzio, fu talmente ispirato a lui dal tentare addirittura di assomigliargli, morendo destino della sorte, anche lui a 37 anni.