Una sorta di fiore gigantesco appariva dalle foto aeree. Cos’era? Si terrà sabato 17 febbraio alle 14.30 nel Teatro comunale di Predappio (Forlì-Cesena) un incontro dedicato alle nuove ricerche e agli scavi nell’area archeologica della villa di Fiumana. L’incontro è organizzato dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, dall’Università di Parma e dal Comune di Predappio. I lavori saranno aperti dai saluti istituzionali del Sindaco di Predappio Roberto Canali, della Soprintendente Federica Gonzato e della Vice Direttrice del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Ateneo Luana Salvarani. Per l’Università di Parma interverranno, nel corso della prima sessione, il Direttore dello scavo Riccardo Villicich, Luciana Saviane e Marco Gregori; nella seconda, Danilo Bersani, Luciana Saviane, Laura Fornasini, Luciana Mantovani e Alessia Morigi.
I resti di una vasta e ricchissiima villa romana – tra i quali il padiglione termale a forma di “fiore” – sono stati trovati a Fiumana (Fiumèna in romagnolo) frazione del comune di Predappio, che conta 1250 abitanti e sorge sulle rive del fiume Rabbi, lungo la Strada statale 9ter del Rabbi che unisce Forlì, a circa 10 chilometri, e Predappio, a circa 5 chilometri.
Dopo sessant’anni dalle due brevi campagne di scavo condotte da Giovanna Bermond (1960 e 1962), nelle quali furono localizzati i resti di una villa romana, le nuove indagini archeologiche dirette da Riccardo Villicich hanno confermato quanto emerso da quegli scavi e quanto osservato nelle immagini satellitari acquisite nel 2021 e 2022 sull’area a ovest del quartiere artigianale di Fiumana, in località Ca’ di mezzo.
“Si tratta di un insediamento incentrato sulle vicende di una villa romana caratterizzata da almeno due importanti fasi costruttive: una prima fase alto imperiale (I sec. d.C.) e una di età tardoantica (IV secolo d.C.). – dicono gli studiosi – Entrambe le ville dovevano essere ricche dimore, contraddistinte da ampi spazi e arredi di prestigio. In particolare l’impianto tardoantico, per le dimensioni eccezionali (strutture distribuite in un’aerea sicuramente superiore ai 25.000 metri quadrati) e per l’articolazione complessa e fantasiosa delle forme architettoniche (vasti padiglioni polilobati a pianta centrale), si configura come un progetto edilizio ambizioso, sfarzoso e celebrativo delle fortune di un ricco dominus, esponente illustre, probabilmente, dell’aristocrazia di Forum Livi”.
“Grazie agli scavi del 2022 è stato possibile individuare alcuni ambienti pertinenti a due padiglioni della villa tardoantica, distanti 150 metri uno dall’altro: il primo attribuibile al settore di rappresentanza e il secondo a un impianto termale, come dimostra il rinvenimento di un ambiente riscaldato.
Nel luglio 2023 è stata aperta una seconda campagna di scavo a Fiumana che ha fornito nuovi particolari sugli edifici. In particolare desta grande curiosità l’indagine svolta sui padiglioni dell’area termale. Qui sotto il filmato girato dal nostro collega Angelo Cimarosti di ArchaeoReporter durante gli scavi della scorsa stagione.