cinquecento

Le acconciature nei quadri del Cinquecento

Gran parte della ritrattistica cinquecentesca dedicata alla bellezza muliebre conferma il ruolo importante della testa, dimora delle qualità intellettuali ed elemento chiave dell’apparire, nella rappresentazione della persona. Il suo privilegio era di poter rimanere scoperta e libera, rispetto al resto del corpo soffocato dalle vesti e completamente rinchiuso in una struttura artificiale
Leggi tutto Le acconciature nei quadri del Cinquecento

C’è un morto nel ritratto. Come riconoscere presenze funebri nei dipinti. Finestre, alberi, tempeste

La pittura del Cinquecento si misurò con i volti delle persone defunte. Ma per suggerirne la nuova, eterna condizione, distinguendo l’effigie dello scomparso dall’immagine di una persona ritratta in vita, utilizzava un linguaggio simbolico che faceva uso di alberi spezzati, di figure spettrali e di tempeste.Ecco alcuni esempi
Leggi tutto C’è un morto nel ritratto. Come riconoscere presenze funebri nei dipinti. Finestre, alberi, tempeste

Quella tela? E’ di rame. Le differenze? Molte. Tutto iniziò dal Rinascimento, quando…

La lamina del rosso metallo si dimostrava ideale per la pittura ad olio poiché costituiva un supporto non assorbente, rigido, liscio e caratterizzato dalla stessa colorazione delle preparazioni dei fondi. Così tra Cinque e Seicento la tecnica conobbe momenti di grande splendore. Vi si dedicarono pure Rembrandt e Rubens, i Carracci e Guido Reni
Leggi tutto Quella tela? E’ di rame. Le differenze? Molte. Tutto iniziò dal Rinascimento, quando…

Ti dipingo frasi d'amore. Il tuo nome nella luna

Nel Cinquecento i letterati chiedevano l’ausilio dei pittori per tramutare le parole in “ieroglifici”. Si sviluppò così da una forma di crittografia la pratica del rebus, che in qualche caso veniva utilizzata anche nei quadri, come dimostrano le opere di Lorenzo Lotto o di Dosso Dossi. Un foglio da consegnare all’amata durante un ballo ufficiale
Leggi tutto Ti dipingo frasi d'amore. Il tuo nome nella luna

Le dolci Madonne dell'assassino, Boccaccino reo di uxoricidio

Non si conoscono, purtroppo, i suoi primi dipinti, andati perduti. Quelli ideati ad inizio Cinquecento, invece, ci offrono il ritratto di un autore che inseguiva il modello della grazia. Da una parte un’inclinazione alla mitezza che però nasconde, o così almeno ci raccontano le cronache di quegli anni, un tratto inaspettato, che fa sorgere sulla sua persona sospetti e ombre. Attento ai particolari e delicato, è capace di infondere una profonda dolcezza nelle espressioni e negli atteggiamenti dei soggetti, aspetti che ben presto diverranno il marchio di fabbrica dell’artista
Leggi tutto Le dolci Madonne dell'assassino, Boccaccino reo di uxoricidio