L'opera, per quanto sia stata realizzata in più fasi, dimostra l'osservazione diretta degli effetti naturali della luce. Alla fine degli anni Cinquanta dell'Ottocento, il paesaggista francese Eugène Boudin (1824-1898) introdusse Monet alla tecnica della arte en plein air. La pittura dal vero era stata facilitata dall'invenzione dei tubetti in metallo che contenevano i colori (1841) e della commercializzazione del cavalletto portatile. Boudin e Monet avevano trascorso l'estate del 1858 dipingendo insieme, sur le motiv, cioè con il soggetto, in questi casi naturale, di fronte. "Se sono diventato un pittore", avrebbe detto Monet, lo devo a Boudin." Anche nell'ambito dei paesaggi di neve, Monet non si sottraeva dal confronto diretto con la realtà.
Leggi tutto Monet, la gazza e la neve. Il silenzio. Le luce, le ombre colorate. Svelati i segreti tecnici del maestro impressionistaPaul Gauguin dimostra la svolta che egli compie rispetto ai propri precedenti impressionisti. Le linee di chiusura, simili a quelle del disegno aumentano; quanto un'idea, in questo caso, fiabesca o favolosa. E' l'aura immateriale che l'artista cerca nel soggetto, evitando di dipingere da vero, ma realizzando le proprie opere in studio, senza l'ossessione dell'esattezza fotografica
Leggi tutto Gauguin e la neve. L’abbandono dell’impressionismo, la scelta simbolistaAl cospetto di un dipingo fiammingo, un paesaggio - intendiamo - si prova una sorta di desiderio infantile di essere all'interno del dipinto. Di osservare, ad esempio, cosa stiano facendo le piccole figure. Di vederne i volti. O capire qual è la forma di decorazione di una chiesa o di un una casa. Eccovi accontentati, più sotto con la possibilità di entrare nell'opera, di percorrerlo e di ingrandirlo, fino ad arrivare alla craquelure della tavola. Il Paesaggio invernale con pattinatori e trappola per uccelli è un dipinto a olio su tavola (38x56 cm) di Pieter Bruegel il Vecchio, datato 1566 e conservato nel Museo reale delle belle arti del Belgio di Bruxelles
Leggi tutto Fai clic. La neve e il ghiaccio, i pattinatori, le trappole per uccelli. Cammina nel quadro di Bruegel. Lente magicaCome Monet e molti altri impressionisti, Renoir lavorava en plein air, davanti al soggetto naturale, all'aria aperta, ma a differenza di Monet, che appariva ai suoi vicini o ai passanti come un uomo siberiano coperto di neve e trapuntato dal ghiaccio, Renoir rifuggiva le temperature fredde, sognava il Sud della Francia dal clima mite e odiava starsene coi piedi nella neve per accordare la propria tavolozza ai colori naturali dell'inverno
Leggi tutto Renoir e la neve. La gioia della luce calda, l’insofferenza per il gelo. La tecnicaEsponente di una cultura urbana, appartenente all'alta borghesia, Gustave Caillebotte predilesse l'analisi assidua del mondo parigino - i boulevard, le periferie verdi, i corsi d'acqua nei quali si praticava canottaggio, i giardini delimitati, ma spesso anche gli interni con figure, i ritratti, gli spazi delimitati - piuttosto che la natura aperta. Caillebotte è l'elemento di congiunzione tra la pittura moderna di Edouard Manet e la linea appartenente all'Impressionismo monetiano, (Monet, Pissarro, Sisley, Morisot e, parzialmente Renoir). Caillebotte pratica una sorta di bilinguismo: da un lato si esprime stilisticamente con l'accuratezza del realismo moderno, dall'altro con la pennellata sciolta degli impressionisti
Leggi tutto Caillebotte e la neve. Così si dipingono le vedute urbane innevate. Opere e tecnicaBerthe Morisot, qui nel 1880, utilizza un medium lievissimo, come l'acquerello, rarissimamente usato nell'ambito impressionista, per giungere a un esito grafico di massima leggerezza e rarefazione della materia. Il dipinto ottenuto è certamente frutto di un confronto avviato dalla grande pittrice francese con i dipinti dei colleghi giapponesi, a ulteriore rimostrazione di quanto fu stretto il legame tra la pittura dell'estremo oriente e quella parigina, durante l'Ottocento e nei primi anni del Novecento. Ciò che è è interessante è l'effetto anti materico ottenuto e la mancanza di differenziazioni tra aree lunimonse, come avviene, invece,cnormalmente, nei quadri impressionisti
Leggi tutto Il peso della neve nella pittura dell'Ottocento, tra Manet e MorisotTra tutte le trasformazioni del paesaggio, la neve è la più repentina e meravigliosa: essa agisce su un paesaggio modificandone profondamente la consistenza e la luminosità, raccoglie e riflette la luce dal basso verso le superfici ammorbidendo le ombre ed i contrasti. Per un pittore come Sisley, così affascinato dalle variazioni cromatiche della luce al tramonto o, al contrario, dal grigiore imposto dalle spesse coltri di nubi da neve, il fenomeno metereologico ha rappresentato, in più di una circostanza, l’occasione di realizzare vedute innevate molto differenti tra loro.
Leggi tutto La neve in Sisley. Amò colori saturi per rendere i contrasti tra luce e candore. L'analisiTra i migliori dipinti dedicati ai paesaggi tra autunno e in inverno, troviamo il Bosco di betulle dipinto da Gustav Klimt. L'artista viennese sceglie un fotogramma ravvicinato che crea una tessitura verticale senza margini. Le linee pressochè rette e parallele delle betulle si traducono nell'ordito grigio-blu di un pannello altamente decorativo. Ogni elemento del bosco non sfugge a quel senso di ordine che presiede sempre le opere dell'artista viennese. Ciò che risulta molto interessante, sotto il profilo tecnico, è la modulazione del colore del sottobosco che assume un tono dorato fino a diventare oro, in alcuni punti. Il contenimento del fenomeno luminoso differenzia Klimt dagli impressionisti. Le vibrazioni sono ridotte e diffuse con regolarità e occhieggiano simmetricamente dall'opera con riflessi aurei
Leggi tutto Il bosco d’autunno-inverno. Ecco tutti i segreti tecnici di Klimt. Gli ingrandimentiUna selezione dei migliori video tutorial che insegnano a dipingere la neve, con i perfetti effetti tonali e un'alta resa pittorica, nell'ambito del paesaggio tradizionale
Leggi tutto Dipingere la neve – Tutorial e consigliCome nella Gazza di Monet, Pissarro prepara un fondo rosa-beige, prima di intervenire sul quadro a livello d'opera d'arte. La preparazione chiara ha il fine di aumentare la luminosità del quadro, interferendo con esso dal basso e riportando in superficie un magico lucore, suggerendo i colori rosati che giungono dalla rifrazione della luce del sole negli strati più prodondi della neve. Analoga è la procedura seguita dai due pittori per rendere la superficie dei due edifici, in entrambi i quadri. Il colore del muro laterale della casa e della piccola struttura in muratura è quello della preparazione iniziale, appena ritoccato
Leggi tutto Pissarro e la neve. Tecnica e sperimentazione