Nonostante non si fossero mai conosciuti, il ragazzo di Vinci fu cresciuto nell’aura straordinaria del celebre fratello del papà. Al punto che fece propri gli esiti della grazia leonardesca, suscitati da un enorme rispetto per la figura umana e dall’attenzione ai moti dell’anima. Le sue sculture dimostrano un’attenta osservazione dei dipinti di quell’illustre familiare che ne divenne il “padre a distanza”
Leggi tutto Pierino da Vinci rubò allo zio Leonardo volti e sorrisi per le sue statueSono tre terrecotte conservate in Santa Giulia, a Brescia, ispirate ai disegni che il grande maestro dedicò agli studi sul volto e sui "moti dell'anima". Forte la deformazione delle espressioni per questi manufatti che testimoniano l'immediato propagarsi dell'iconografia vinciana in Lombardia
Leggi tutto Sculture grottesche del Quattrocento "rubate" a LeonardoBartolomeo Cavarozzi, folgorato da Caravaggio, per tutta la sua vita replicò sulla tela, quasi rapito nel vortice d’una magnifica ossessione, il tema della Sacra Famiglia, in un continuo oscillare tra reale e ideale
Leggi tutto Bartolomeo Cavarozzi – Una pittura ricca d'affetto e di moti dell'anima lega le Sacre famiglieLo scultore diede il volto di Giulio II al suo Mosè. Il papa, tra una ridda di critiche serpeggianti e di indignati commenti, non si era più raso e un fiume di crine candido scendeva sul suo petto. Ma perché aveva deciso di somigliare a un ebreo o a un musulmano? Il segreto sta in un’antica medaglia
Leggi tutto La barba dello scandalo. Diversi modi di toccarsi la barba, diversi significati. A partire da MoséNegli anni sessanta del Quattrocento Antonello da Messina maturava definitivamente acquisizioni ed esperienze di cultura figurativa fiamminga, da Van Eyck a Petrus Christus, esperienze che determinarono opere come il ritratto del Museo Mandralisca. Dinanzi a questo capolavoro assoluto, il problema della collocazione cronologica è di notevole importanza
Leggi tutto Perché è un capolavoro il sorriso dell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina?Lo sforzo maggiore per la pittura del primo Rinascimento - già peraltro affrontato, con scarsi esiti, dagli allievi di Giotto - fu rendere i moti dell'anima, le emozioni, i caratteri delle persone dipinte. Mentre, infatti la scultura gotica, contando anche sulla possibilità di calchi dal vero, poteva rendere gli effetti lancinanti del dolore, il mutamento di un volto che grida, l'angelicità di un sorriso, il movimento raffrenato di una persona che parla, la pittura si trovò in difficoltà poichè le espressioni richiedono un lavoro sulla tridimensionalità dell'immagine. Il riso e il sorriso, soprattutto, costituirono un notevole problema anche per Leonardo, in quanto queste espressioni modificano notevolmente l'assestamento delle strutture muscolari del volto
Leggi tutto Quando il sorriso è un effetto speciale. Perchè fu così difficile realizzarlo? MantegnaCinquantadue straordinarie prove grafiche di Leonardo, delle quali trenta conservate e non esposte a Venezia, tornano alla luce nel capoluogo veneto. Per seguire il tratto grafico del grande maestro e per ripercorrere i passi che condussero al grande affresco perduto
Leggi tutto Leonardo e l'urlo – Venezia, con i disegni, ricostruisce la battaglia d'Anghiari