La sua forma, che nella parte anteriore e nell’articolazione delle zampe mostra un infinito numero di angoli acuti, rinvia alla morfologia dei piccoli demoni volatili che, a partire dall’epoca ellenistica, nel corso della quale avevano la semplice funzione di rappresentare l’anima, entrarono in dipinti, frammisti al respiro agonizzante dei reprobi moribondi e degli indemoniati, o stazionanti, con le nere, pullulanti inquietudini dei loro corpi luridi, nelle città invase dal maligno (come avviene nel celeberrimo affresco di Giotto dedicato alla cacciata del demonio dalla città di Arezzo, grazie alla benedizione impartita da san Francesco)
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Comico diavolo, il Maligno nella pittura medievale. Perchè il diavolo è un insetto
6 Settembre 2017 |
Molti pittori nordici produssero un’arte che nel compiacimento dell’orrido, del deforme o del falso paradisiaco raggiungeva atmosfere di subdolo fascino. La rappresentazione del Male era strumento
per indicare la via della Santità