Madame Récamier di David e di Gerard è la bellezza eterna del Neoclassicismo. Una nuova Dea dalle carni incorruttibili. Ma 150 anni dopo René Magritte racchiuse la splendida modella in una bara surrealista. Come dire che l’eterno, anche per le divine, è solo un enunciato. O meglio: un errore di prospettiva.L’opera, alla quale Magritte pose il titolo Perspective de Madame Récamier - Prospettiva di Madame Récamier -, venne realizzata nel 1951, un anno dopo un analogo intervento condotto sul quadro Il Balcone di Édouard Manet, nel quale appariva, tra gli altri, la pittrice Berthe Morisot, musa e cognata dell’artista.
Leggi tutto Quando muoiono gli Dei. La Signora di Parigi vista da David, poi da MagritteSecondo i Vangeli apocrifi, un sacerdote si lanciò contro la lettiga che accoglieva il corpo morto di Maria. Ma le sue mani si staccarono e rimasero incollate alla portantina, grondandosangue copioso. Il macabro episodio ripreso pittoricamente da Bernardino Lanino
Leggi tutto Di chi sono le mani mozze che grondano sangue sulla bara della MadonnaIn un periodo non precisato, compreso tra il terzo e il quarto decennio del Trecento, Stefano fiorentino, uno dei migliori allievi di Giotto (darà il nome del maestro a suo figlio, lui pure pittore di vaglia, e noto con l’appellativo di Giottino), lascia la Toscana per raggiungere Milano, chiamato da Matteo Visconti, che gli affida numerose ed importanti commissioni. Tornerà a Firenze per problemi di salute (“essendosi per la mutazione dell’aria ammalato”, scrive Vasari), e qui morirà, sembra nel 1350
Leggi tutto Stefano Fiorentino – Personaggi con bocche aperte: cantano, parlano, singhiozzano al funerale