Negli anni in cui massima importanza e prestigio erano dati al mestiere delle armi, un condottiero, un leader carismatico come Federico da Montefeltro non poteva sentirsi escluso dal virile rito della guerra. Le stanze di un palazzo erano troppo strette per un uomo che, pur circondandosi di letterati e artisti - tanto è vero che riunirà attorno alla sua figura i migliori intellettuali dell’epoca -, faceva della presenza in campo durante la battaglia un punto d’onore.