specchio

Scavano in un punto isolato. Scoprono la tomba di una donna di più 2000 anni fa. Aveva uno specchio costosissimo. Gli archeologi: “Era una sorta di ‘escort'”

Gli specchi a scatola pieghevole erano oggetti di lusso costosi e rappresentavano un importante simbolo di connessione e relazioni intime tra i clienti e le hetairai, le compagne dell'antica Grecia. Queste donne facevano parte di un'istituzione sociale che forniva servizi di accompagnamento sociale e, a volte, servizi sessuali. Alcune di loro divennero addirittura le consorti ufficiali di sovrani greco-ellenistici e generali di alto rango, influenzando la cultura e l'arte dell'epoca.
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Attraverso lo specchio, nell’arte contemporanea. Il piatto-analisi di Gualtiero Marchesi

Gli specchi di Baj. “Certamente” scriveva nel lontano 1960 il poeta e critico d’arte francese André Pieyre de Mandiargues “si sarebbe già dovuto pensare a meglio utilizzare lo specchio tra gli innumerevoli materiali impiegati nell’arte moderna, tanto più che gli antichi specchi di Venezia avevano già mostrato, dietro le loro figurine incise, profondità pallide e insondabili. Spettava quindi a un italiano di constatarne e utilizzarne la scoperta.
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