Tesori. “Incredibile, un gladio romano!” Lo trova nella foresta. Il mistero, la storia

Il punto del ritrovamento. Il cercatore, dopo aver trovato il gladio l’a ricoperto di terra e ha messo un mucchio di foglie, in attesa che arrivassero gli archeologi @ Foto Csaba Kolozsvari

E’ davvero un cacciatore di tesori, il romeno Csaba Kolozsvari , un Fisico ambientale che ama passare il proprio tempo libero nei boschi e nei prati. A volte porta con sé il metal detector ed ha un occhio particolare per le aree potenzialmente proficue.

Al suo attivo ha numerose scoperte eclatanti di oggetti antichi, che coprono temporalmente un periodo compreso tra la preistoria al Medioevo. Tutti denunciati all’autorità. Ha segnalato diversi ritrovamenti agli archeologi, prima del recupero del reperto, così che lo scavo potesse avvenire con criteri professionali, nell’attenzione del contesto stratigrafico.

Anche stavolta è stata così. Poche settimane fa. In fondo alla pagina, troverete il video girato da Csaba.

Lui va nel bosco, in Transilvania. Il luogo è carino e pulito. Ameno, direbbero gli antichi. Un punto sembra migliore degli altri. Csaba fa passare il rilevatore in un’area piana. Ed ecco il suono. La strumentazione fa comprendere già dalla superficie che probabilmente è un oggetto piuttosto lungo, e piuttosto stretto. L’uomo inizia lo scavo cercando di procedere il più verticalmente possibile. Una sorpresa.

L’arma romana subito dopo il ritrovamento. Il cercatore ha fissato il punto con il Gps

Che ci faceva un gladio romano, in quel punto? Perché fu sepolto? Quale storia dolorosa o spaventosa nasconde? Per ora si può dire che non faceva parte di un corredo tombale. Nei dintorni pare che non ci sia null’altro. Gli archeologi hanno stabilito che si tratta di un gladio di tipologia Pompei. I Romani arrivarono a conquistare anche l’area dell’attuale Romania, che da loro prende il nome.

Lo scavo compiuto degli archeologi. Nessuna evidenzia funeraria attorno alla spada romana

Sentiamo il racconto del cercatore.

“Credevo fosse una spada medievale”

“Di gran lunga è una delle mie scoperte più speciali: un Gladius in ottime condizioni – Come ha spiegato un amico, è più facile trovare 3 vasi pieni di monete d’argento romane che individuare un’arma del genere”.

“Sono reperti estremamente rari e, normalmente, si trovano in condizioni pessime. Nel mio caso, l’oggetto è in ottimo stato di conservazione. Ringrazio il Museo Nazionale dell’Unione Alba Iulia per la tempestività con cui si è adoperato affinché questo Gladius giungesse rapidamente, in condizioni particolari, a destinazione, dove verrà restaurato”.

“Per quanto riguarda il momento del ritrovamento: nulla lasciava presagire una tale sorpresa. – sostiene il cercatore – Ero in una zona boschiva. Nessun altro oggetto di epoca romana era stato trovato nella zona, che presenta, in diversi punti un sottobosco fitto. Fortunatamente la spada era sepolta in un punto pulito, sotto il profilo della vegetazione. Ho scavato per 27 centimetri e lì ho trovato il gladio. Mi vergogno un po’ perché in un primo momento ho pensato che fosse una spada medievale”

(non ho mai trovato una spada) ma nonostante ciò l’ho lasciata sul posto e ho avvisato gli specialisti”, ha scritto Csaba su un gruppo dedicato agli appassionati di detective.

Cos’è un gladio. Breve storia e curiosità

Il gladio romano è stato l’arma iconica delle legioni. Questa spada corta di origine celtica – solitamente 50-60 centimetri – era apprezzata per la sua efficacia in combattimento ravvicinato. Il nome “gladio” deriva dall’etrusco kladi(b)os, che probabilmente recupera un nome di area celtica. Comunque sia significa spada. Anche se è più corta rispetto alla spatha vera e propria, che è quella utilizzata dalla cavalleria.

Il gladio Magonza e il gladio Pompei – quello trovato ora in Transilvania – sono due varianti della spada romana gladius che si differenziano principalmente per la loro forma e funzione.

Il gladio Magonza ha una lama più lunga e un manico corrispondentemente più lungo, progettato forse per migliorare la portata e la potenza dell’attacco. Al contrario, il gladio Pompei ha una lama più corta e un manico più compatto, ideale per il combattimento ravvicinato e il controllo preciso durante il corpo a corpo. Entrambi i tipi di gladio erano ampiamente utilizzati dalle legioni romane durante l’era imperiale, ciascuno con caratteristiche progettate per adattarsi alle esigenze specifiche sul campo di battaglia.

Gladiatore e gladio

Il termine “gladiatore” deriva proprio da “gladio”, poiché i primi combattenti in arena erano armati con questo tipo di spada. Nonostante la connotazione con l’arena, il gladio era principalmente un’arma militare, utilizzata nelle conquiste dell’Impero Romano e nelle campagne di guerra.

Curiosamente, il gladio romano subì diverse modifiche nel corso dei secoli, con varianti che si adattavano alle esigenze tattiche e alla tecnologia dell’epoca. Questa adattabilità contribuì alla sua longevità e popolarità, rimanendo in uso fino alla fine dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo d.C.

Oltre al suo ruolo bellico, il gladio romano rappresentava anche uno status simbolico per i legionari, simboleggiando il loro impegno e la loro abilità nel servire l’Impero. La sua importanza culturale e militare lo rende un oggetto di grande interesse per gli storici e gli appassionati di storia militare, testimone di un periodo di dominio e influenze che hanno plasmato gran parte del mondo antico.

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