Tolgono il terreno. Ci sono 10 gradini. Si scende verso un’apertura. Bucrani romani e un pertugio. La scoperta degli archeologi

Queste figure, insieme a decorazioni a ghirlanda e un rosone centrale, rappresentano un notevole esempio di simbologia funeraria romana. Gli archeologi ritengono che le teste di toro fossero poste nella tomba come offerta agli Dei. Il bucranio, infatti, è il teschio di bue usato spesso come elemento decorativo nell'arte greca e romana (ad esempio nelle metope dell'ordine dorico). L'origine deriva dall'abitudine di appendere i crani di buoi o di altri animali sugli altari o attorno ai templi pagani, dopo i sacrifici rituali

Un dromos. Scale in discesa verso il sepolcro, scavato nella roccia. Al nostro occhio, avvezzo alle sepolture etrusche, appare qualcosa di centro-italico.

Siamo, invece, nell’antica città di Tharsa, situata nei pressi del villaggio di Kuyulu lungo l’autostrada Adıyaman-Şanlıurfa, dove gli archeologi stanno portando alla luce un’area cimiteriale risalente al periodo romano. Rimosso il terreno che nascondeva la scala, si giunge all’entrata. Lo spazio, all’interno, è ancora angusto, a causa del terreno che si è accumulato per millenni. Scolpiti nella roccia, nella camera funeraria, nei pressi dell’accesso, due bucrani.

Questa scoperta, in località Turuş, permette di aggiungere ora altri particolari alla necropoli di 60 tombe già portate alla luce.

Le tombe rupestri di Turuş sono un esempio affascinante dell’architettura funeraria romana. Sono costruite scavando direttamente nel substrato roccioso. L’accesso alle tombe avviene tramite una scalinata di 10-13 gradini che conduce verso il basso, creando un percorso simbolico e fisico verso il regno dei morti. Le pareti e i portali di alcune di queste tombe sono ornati con varie figure e rilievi.

L’ultima presenta due bucrani, scolpiti sopra l’ingresso. Queste figure, insieme a decorazioni a ghirlanda e un rosone centrale, rappresentano un notevole esempio di simbologia funeraria romana. Gli archeologi ritengono che le teste di toro fossero poste nella tomba come offerta agli Dei. Il bucranio, infatti, è il teschio di bue usato spesso come elemento decorativo nell’arte greca e romana (ad esempio nelle metope dell’ordine dorico). L’origine deriva dall’abitudine di appendere i crani di buoi o di altri animali sugli altari o attorno ai templi pagani, dopo i sacrifici rituali.

Il toro, poi, era un simbolo potente nell’antica Roma e in Grecia. Associato al dio Giove, rappresentava forza e potere. Ricordiamo, mitologicamente parlando, proprio Giove, incarnato nel corpo taurino, mentre rapisce Europa. Il toro aveva anche una connotazione marziale. Figurava, come insegna, nelle legioni arruolate da Giulio Cesare.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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