Tra i ruderi scoperta la sepoltura sontuosa di una dama medievale. Gioielli, seta e…

A destra, il luogo del ritrovamento, contrassegnato da un cerchio tratteggiato rosso. A sinistra: in alto, decorazioni apposte sulla stoffa. In basso, orecchini e pendenti d’oro

Un mantello giallo di seta, perline, pendenti e bracciale d’oro. E tanti simboli di potere. La dama morì dopo i 40 anni, nella seconda metà del XII secolo. E per accompagnarla nel viaggio, i suoi familiari non dimenticarono di dotarla d’ogni insegna che attestasse il suo rango.

Una recente spedizione archeologica nella Provincia di Dornod, in Mongolia, ha portato alla luce una tomba d’élite incorporata nelle mura di una fortezza abbandonata, risalente al periodo post-Khitan e pre-mongolo.

Questa scoperta, realizzata nell’ambito del Progetto Archeologico Mongolo-Israeliano-Americano, offre uno sguardo affascinante sulla struttura sociale, le reti commerciali e i costumi funerari dell’epoca. Inoltre, ha il potenziale di ridefinire completamente la nostra comprensione dei cambiamenti politici e culturali avvenuti nella steppa mongola tra il XII e il XIII secolo.

Un tempo, il vasto Impero Khitan-Liao (916–1125 d.C.) governava gran parte di ciò che oggi è la Mongolia centrale e orientale. Dopo la sua caduta, l’Impero Mongolo e il leggendario Gengis Khan guadagnarono preminenza nel 1206 d.C. La donna visse in un periodo di transizione. Probabilmente la sua famiglia prese parte alle guerre che seguirono al vuoto di potere.

Il Progetto Archeologico Mongolo-Israeliano-Americano ha condotto ricerche ed escavazioni lungo le “lunghe mura” di frontiera Khitan nel nord-est della Mongolia a partire dal 2018.

La scoperta di questa tomba è avvenuta in una località all’interno dell’antico complesso fortificato di Khar Nuur, noto come “Cluster 27”.

Il complesso si trova vicino al confine nord-orientale della Mongolia, una zona di grande importanza strategica che un tempo era una roccaforte dell’Impero Khitan, famosa per la sua vasta rete di mura e fortificazioni.

Ciò che rende particolarmente interessante questa scoperta, sotto il profilo storico, è che la tomba sembra essere stata costruita dopo l’abbandono del forte, suggerendo che lo spazio sia stato riutilizzato durante un periodo di transizione politica.

Situato a circa 1,4 km a ovest del Lago Khar Nuur, il sito ospita una grande struttura con un recinto rettangolare più piccolo al suo interno. Gli archeologi hanno trovato la tomba ben conservata all’interno del muro, sepoltura databile tra il 1158 e il 1214 d.C. In una bara di legno, è stato rinvenuto lo scheletro di una donna adulta, probabilmente di età compresa tra i 40 e i 60 anni, avvolta in un mantello di seta gialla e adornata con oggetti preziosi.

È probabile che appartenesse all’élite, come dimostrano gli orecchini d’oro, una coppa d’argento, un vaso di bronzo, un braccialetto d’oro, e perle di corallo e vetro trovati nella sua tomba, un cappello da cerimonia insieme ad altri oggetti funerari.

Come questi oggetti potessero assisterla nell’aldilà è sconosciuto. Il professor Shelach-Lavi, un archeologo che lavora al progetto, spiega: “Non sappiamo molto delle idee specifiche. Sappiamo che la credenza nel Cielo (Tengri) esisteva già in Mongolia e che anche lo sciamanesimo era praticato, ma non possiamo collegare queste idee generali ai manufatti specifici e alle pratiche che emergono dallo studio della tomba.”

Uno dei ritrovamenti più straordinari è una piccola coppa di bronzo con figure geometriche e linee finemente incise.

Si differenzia notevolmente dagli altri manufatti medievali scoperti in Mongolia, suggerendo che possa essere un oggetto unico o legato a una tradizione artigianale sconosciuta. Inoltre, sono stati scoperti pezzi di oggetti in legno rivestiti in pelle e incorniciati in bronzo.

La loro funzione è sconosciuta, ma potrebbero essere stati una faretra o una custodia per arco e frecce, oggetti sepolti con gli uomini d’élite durante l’era imperiale mongola.

Un altro reperto degno di nota è una coppa d’argento, originariamente di circa 17 cm di diametro, ma spezzata in 26 pezzi, prima della sepoltura. La coppa, con motivi incisi e strisce dorate, non sembra avere un corrispettivo diretto, anche se oggetti simili sono stati trovati in tombe dell’era mongola medievale.

Molti dei manufatti non erano originari della zona. Ad esempio, la seta era probabilmente prodotta nel sud della Cina, e il legno era probabilmente ricavato da betulla, gelso e/o larice, alberi che si trovano a 150–300 km di distanza.

Il fatto che un membro dell’élite sia stato sepolto in un sito di confine abbandonato suggerisce che le antiche fortificazioni Khitan non erano solo roccaforti militari, ma anche luoghi di duratura importanza culturale e simbolica, che persistevano a lungo dopo la caduta degli imperi. La combinazione di elementi locali con pezzi opulenti come ornamenti in oro e argento descrive una società in transizione, plasmata dalle influenze culturali delle civiltà vicine e dalle proprie tradizioni nomadi.

I risultati della loro ricerca sono stati pubblicati su Archaeological Research in Asia.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa