🏰 🏰 🏰 Tre Forti romani d’espansione scoperti con le immagini aeree di internet. Ora si scende e si scava

Le strutture molto precise e la sopravvivenza del recinto fortificato nonché delle suddivisioni reticolari lascerebbero intendere che non siano semplici accampamenti, ma fortilizi temporanei d'espansione realizzati dall'esercito romano e mantenuti vivi almeno per tutta la durata della campagna come punti di sosta dell'esercito stesso per raggiungere i campi di battaglia e per poter all'occorrenza arretrare, con coperture.
Immagine satellitare del campo orientale (Fonte: Google Earth; Maxar).

[U]n’indagine di telerilevamento nel sud della Giordania ha identificato almeno tre Forti temporanei romani che indicano una probabile campagna militare non documentata in quella che è oggi l’Arabia Saudita, e che gli studiosi che hanno compiuto la scoperta suppongono sia collegata all’annessione romana del regno nabateo nel 106 d.C. La scoperta è stata pubblicata nei giorni scorsi, a livello di anticipazione, sul sito dell’Università di Cambridge e troverà spazio nella rivista Antiquity. Lo studio è firmato da Michael Fradle, Andrea Wilson, Bill Finlayson e Roberto Bewley.

Le strutture molto precise e la sopravvivenza del recinto fortificato nonché delle suddivisioni reticolari lascerebbero intendere che non siano semplici accampamenti, ma fortilizi temporanei d’espansione realizzati dall’esercito romano e mantenuti vivi almeno per tutta la durata della campagna come punti di sosta dell’esercito stesso per raggiungere i campi di battaglia e per poter all’occorrenza arretrare, con coperture.

Vista aerea obliqua del campo centrale, da est. Possibili divisioni interne rettilinee sono visibili sul lato sinistro del recinto (APAAME_20221123_FAB-0154, ripresa da F. Bewley).

“L’analisi delle immagini satellitari nel sud della Giordania da parte del progetto Endangered Archaeology in the Middle East and North Africa (EAMENA) – dicono i ricercatori – ha permesso di identificare una serie di tre campi di marcia romani a est di Bayir. Queste sono probabili prove di una spedizione militare verso Dûmat al-Jandal nella regione di Jawf in Arabia Saudita. Sebbene al momento non sia possibile datare queste strutture in modo più accurato o collegarle a campagne militari romane documentate nella regione, ipotizziamo che possano essere correlate all’annessione del regno nabateo iniziata nel 106 d.C.”. Le immagini sono state “catturate” dall’altro sia con immagini satellitari di Google earth che attraverso altre indagini aeree più approfondite.

“Il progetto EAMENA – proseguono gli studiosi – analizza sistematicamente immagini satellitari open-source attraverso piattaforme come Google Earth per identificare e documentare la forma e le condizioni dei siti archeologici. Durante il rilevamento della regione di confine tra Giordania e Arabia Saudita è stata identificata la lieve traccia di un recinto rettangolare, che mostra la classica forma a carta da gioco di un forte o accampamento romano. Ulteriori indagini hanno identificato due recinti aggiuntivi a ovest. Queste immagini mostravano chiaramente la forma, gli ingressi simmetrici e il titulus antistante gli ingressi che confermava che si trattava di accampamenti temporanei costruiti dall’esercito romano. Il 23 novembre 2022 l’ Archeologia Aerea in Giordania(AAJ) ha fotografato i campi occidentali e centrali (per tutte le fotografie dell’AAJ, vedere www.apaame.org ).”

“Il campo occidentale – affermano i ricercatori – si trova a circa 43,5 km a est-sud-est di Bayir e misura circa 125 × 105 m, con un’area interna di circa 1.291 ettari. Fotografie aeree oblique mostrano possibili divisioni interne rettilinee.
Il campo centrale (EAMENA-0216151) si trova a circa 44,2 km a est-sud-est del campo occidentale e misura circa 95 × 65 m, con un’area interna più piccola di circa 0,691 ettari. Le fotografie aeree oblique suggeriscono ancora divisioni interne rettilinee. Infine, il campo orientale si trova a circa 37,7 km a est-sud-est del campo centrale e misura nuovamente circa 95 × 65 m.”

La traiettoria indicata da questi nuovi accampamenti suggerisce una spedizione verso Dûmat al-Jandal e Sakaka nella regione di Jawf all’estremità orientale del regno nabateo. Charloux e Loreto (Riferimento Charloux e Loreto2013 ) suggeriscono l’esistenza di una rotta carovaniera minore che collega Bayir e Dûmat al-Jandal, che rispecchierebbe il percorso implicito nei campi. “La distanza tra i campi attraverso un terreno arido è probabilmente troppo lunga per essere attraversata dalla fanteria in un giorno e supporta, affermano gli autori dello studio inglese, che i campi fossero per le truppe a cavallo, forse con i cammelli. – sostengono gli studiosi – Sulla base dei modelli sviluppati da Richardson (Riferimento Richardson2002 ) sulla capacità dell’accampamento romano, ipotizziamo che l’accampamento occidentale avrebbe potuto contenere due coorti a cavallo fittizie, mentre i campi centrali e occidentali più piccoli ospitavano un’unica coorte a cavallo”.

Il futuro lavoro sul campo potrebbe confermare alcune di queste interpretazioni iniziali.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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