Scoperta in una vasca, in Egitto, una sfinge che ha il volto dell’imperatore romano Claudio che sorride

Gli scavi archeologici - guidati da Mamdouh El Damaty, ex ministro delle antichità e docente di archeologia - avevano come oggetto una struttura romana, realizzata con pietra calcarea e malta, a est del complesso principale dove si trova un tempio dedicato a Hathor, la dea del cielo, della gioia, della danza e dell'amore, considerata protettrice della monarchia e in particolare delle donne e delle regine
L’archeologo rimuove delicatamente la terra sabbiosa dal corpo della sfinge @ Ministry of Tourism and Antiquities

Una sfinge egizia il cui volto è molto probabilmente la raffigurazione dell’imperatore romano Claudio (1º agosto 10 a.C. – Roma, 13 ottobre 54) è stata portata alla luce in queste ore nei pressi del tempio di Dendera, nel governatorato di Qena a sud del Cairo. Claudio, rappresentato come autorità che unisce il cielo e la terra, indossa il Nemes, il cappello che simboleggia il potere dei Faraoni e, sulla fronte, reca un Uraeus, una decorazione a forma di serpente usata come simbolo di sovranità. “L’ispezione preliminare del volto della sfinge ha suggerito che rappresenti l’imperatore romano Claudio”, ha precisato il ministero. “La statua è davvero bella; il suo volto presenta elementi realistici raffigurati in modo molto preciso”, ha detto il direttore degli scavi, El Damaty. “L’imperatore è rappresentato con il sorriso e due fossette laterali”.

La sfinge con il volto di Claudio sul fondo della vasca in cui venne deposta @ Ministry of Tourism and Antiquities

Gli scavi archeologici – guidati da Mamdouh El Damaty, ex ministro delle antichità e docente di archeologia – avevano come oggetto una struttura romana, realizzata con pietra calcarea e malta, a est del complesso principale dove si trova un tempio dedicato a Hathor, la dea del cielo, della gioia, della danza e dell’amore, considerata protettrice della monarchia e in particolare delle donne e delle regine.


La sfinge è stata trovata in una vasca per la raccolta dell’acqua, realizzata successivamente, in epoca bizantina. E’ probabile che la statua fosse stata collocata sull’edificio romano e poi, in epoca cristiana, gettata, come un idolo da cui disfarsi, nella vasca e successivamente coperta.

“Sul suo volto – affermano gli archeologi egiziani – appaiono i resti di colori giallo e rosso, ed è stato trovato un dipinto di epoca romana in geroglifico e demotico, sotto la statua stessa”.

La collocazione della vasca all’interno del tessuto archeologico ed urbanistico @ Ministry of Tourism and Antiquities

La missione continuerà i lavori di scavo nell’area del Tempio di Horus ad est del Tempio di Dandera e davanti alla Porta dell’Isis per svelare la strada che li collega.

È degno di nota il fatto che la missione aveva iniziato i lavori di scavo a metà febbraio a partire da una scansione radar delle sale presso il tempio di Dandra, una scansione magnetica e una scansione radar dell’area situata ad est del Sur. Gli egiziani stanno ricorrendo con sempre maggior frequenza a strumentazioni avanzate per compiere nuove scoperte.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz