Trovata una fabbrica di ceramiche dei tempi dell’imperatore Augusto. Reparti, cucine e reperti

Gli archeologi hanno trovato i resti di numerose statuette ceramiche, monete e vasi. In alcune anfore - nei quali doveva esserci una salsa simile al garum o dove erano conservati pesci sotto sale - si sono conservate le lische di pesce

Un laboratorio per le ceramiche dei primi anni del Regno di Augusto e prodotte a partire dai mesi successivi alla morte di Cleopatra – 31 a.C. – è stato portato alla luce in queste settimane ad Alessandria d’Egitto, la città della regina. Nella struttura produttiva, gli archeologi hanno trovato i resti di numerose statuette ceramiche, monete – alcune risalenti al regno di Cleopatra stessa, altre ad Alessandro Magno – e vasi.
Particolare interesse desta il rinvenimento di una statuetta modellata con le sembianze di Arpocrate, posta in una stanza con una piattaforma rialzata.

Si ipotizza che la camera potesse essere un luogo di preghiera per i proprietari del laboratorio e gli operai. Arpocrate – conosciuto anche come il dio misterico del silenzio che poteva illuminare solo gli iniziati – corrispondeva all’evoluzione dell’antichissimo dio Hor pa khred ed era figlio di Iside ed Osiride. In uno dei vani c’era anche un amuleto dell’antico dio egizio Bes e una corona di piume associata al dio stesso. Bes (gr. Βήσας). Bes è facilmente riconoscibile perchè era un nano con le gambe arcuate, provvisto talvolta di una corona di piume; di natura benefica, era la divinità della musica e proteggeva il sonno. La sua immagine era considerata un potente amuleto.

Gli archeologi egiziani hanno identificato l’uso di diversi vani. I forni per la cottura dell’argilla – qui si producevano soprattutto anfore – si trovavano addossati alla roccia. Altre stanze, realizzate con materiale proveniente da rocce calcaree, erano forse depositi. Altre ancora dovevano ospitare proprietari e maestranze.

L’indagine ha permesso di individuare due luoghi in cui venivano cotti i cibi e consumati. Qui sono stati portati alla luce utensili da cucina e stoviglie, mentre in un’altra stanza sono stati trovati fornelli e anfore contenenti lische di pesce. Forse nei contenitori c’era pesce sotto sale o il garum, una salsa liquida di interiora di pesce e pesce salato che gli antichi Romani aggiungevano come condimento a molti primi piatti e che doveva avere una funzione non dissimile ai nostri dadi da brodo.

Gli archeologi hanno potuto datare la realizzazione del sito e la prima occupazione negli anni successivi al 30 a.C.. Un anno dopo il suicidio di Cleopatra e all’inizio della colonizzazione romana.

Durante l’era bizantina (dal 330 al 1453 d.C.), il sito fu utilizzato per la produzione della calce. Nel corso dell’indagine sono state scoperte e indagate alcune tombe medievali, scavate nella roccia. In una di queste sepolture era inumata una donna incinta.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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