Trovate due nuove sfingi e tre statue legate al culto di Amenofi, il nonno di Tutankhamon

Le importanti scoperte sono avvenute, in modo inaspettato, durante lavori di restauro della tomba di Amenofi III, a Luxor. Gli archeologi, nell'acqua che occupava parte dello scavo, hanno osservato enormi pietre calcaree - che erano rivoltate - che rappresentano Amenofi in forma di Sfinge. Nel corso dell'approfondimento sono state trovate anche tre sculture che rappresentano la dea Sekhmet, divinità protettrice in forma di leone. L'indagine ha portato anche a rivelare altri resti di pareti e colonne decorate con scene cerimoniali e rituali.

La missione archeologica egizio-tedesca guidata da Horig Sorosian, nel corso dell’attuale stagione archeologica, ha trovato e portato alla luce nuove sfingi e statue, legate ad Amenofi III, il sovrano egizio della pace prospera. Non solo. Gli archeologi hanno individuato, nel luogo dei ritrovamenti, una correlazione storica con il fastoso cerimoniale per il giubileo reale, una festa di rinnovamento del patto tra il sovrano e il proprio popolo.

Le importanti scoperte sono avvenute, in modo inaspettato, durante lavori di restauro della tomba di Amenofi III, a Luxor, città a sud del Cairo e a nord di Assuan, nella Valle del Nilo, in Alto Egitto, sulla riva destra del fiume.
Gli archeologi, nell’acqua che occupava parte dello scavo, hanno osservato grosse pietre calcaree – che erano rivoltate -. Statue di 8 metri che rappresentano Amenofi in forma di Sfinge. Nel corso dell’approfondimento sono state trovate anche tre sculture che rappresentano la dea Sekhmet, divinità protettrice in forma di leone. L’indagine ha portato anche a rivelare altri resti di pareti e colonne decorate con scene cerimoniali e rituali.

La notizia è stata data nelle ore scorse da Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità. Tra i pezzi scoperti – ha detto – ci sono due colossali statue in pietra calcarea del re Amenofi III a forma di Sfinge, rappresentato con la barba, con un copricapo a forma di mangusta e un’ampia collana al collo. Sul petto di una delle statue un’iscrizione indica Amenofi III come “l’amato di il dio Amon-Ra”. “Nel corso della missione – ha aggiunto il responsabile delle antichità egiziane – sono stati trovati anche tre busti in granito nero della dea Sekhmet”.


Amenofi III, che regnò dal 1390 al 1353 a.C., era un sovrano amatissimo, che divenne oggetto di un culto vasto e intenso.. Recenti indagini genetiche hanno permesso di stabilire senza dubbi che Amenofi III era il nonno di Tutankhamon.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz