Monete ebraiche sottratte dai legionari romani agli ebrei, durante la terribili repressioni a Gerusalemme e a Masada furono contromarcate e riutilizzate con il marchio X dalla decima legio Fratensis, la legione romana che nacque attorno allo stretto di Messina, del quale portava il nome. Fretum siculum era il nome del tratto di mare tra Calabria e Sicilia. Fretum, in latino, significa stretto, in senso geografico.
I ricercatori polacchi hanno stabilito, grazie a scavi, in un forte romano della Georgia, che i soldati della 10a Legione Fretensis, nota per la loro sanguinaria repressione delle rivolte ebraiche, erano di stanza anche sul Mar Nero, ad Apsaros nella Colchide all’inizio del II secolo d.C., Finora, gli storici non avevano rilevato tracce della loro presenza in un’area così remota. La presenza della X legione “calabrese” è stata stabilita grazie alla presenza di monete contromarcate dalla potente unità militare romana.
La Legio X Fretensis (“dello Stretto”) fu una legione romana creata da Augusto nel 41/40 a.C. per combattere Sesto Pompeo, ed esistette almeno fino agli inizi del V secolo. Il suo simbolo era il verro.
Augusto, all’epoca ancora Ottaviano, arruolò questa legione in quanto aveva bisogno di contrastare Sesto Pompeo, figlio di Gneo Pompeo Magno, che controllava la Sicilia, minacciando la fornitura di grano per la città di Roma. Ottaviano scelse per questa legione il numero dieci per rievocare Legio X di Cesare. Durante il conflitto contro Pompeo, la Legio X presidiò lo stretto di Messina, prendendo parte alla battaglia di Mylae e a quella di Nauloco (36 a.C.). Le Legioni erano generalmente formate da 5000 uomini, in maggioranza italici.
Dopo essere stata di stanza nei Balcani, la X fu trasferita in Siria; alcune sue vessillazioni sono attestate dal 6 a.C. a Cirro, mentre l’intera legione era certamente presente nel 6 d.C. Tra le due date vi fu la campagna condotta da Publio Quintilio Varo contro i ribelli giudei, sollevatisi a seguito della morte di Erode il Grande nel 4 a.C.; Varo ebbe certamente a disposizione le altre legioni siriane – la III Gallica, la VI Ferrata e la XII Fulminata – e forse anche la X Fretensis.
Il ritrovamento di monete ebraiche contrassegnate, successivamente, dalla X è avvenuto grazie all’intervento dall’archeologo e numismatico Dr. Piotr Jaworski della Facoltà di Archeologia dell’Università di Varsavia che ha notato l’anomalia delle monete trovate durante gli scavi nel forte romano di Apsaros, l’odierna città di Gonio, nella Georgia occidentale.
La maggior parte delle monete proveniva dall’Antiochia siriana e dalla Giudea, ma tra queste gli archeologi si sono imbattuti anche in una moneta dei ribelli del quarto anno della prima guerra giudaica. Tutte contrassegnate dalla X fretensis.
“Il loro numero non deve sorprenderci. Erano piccoli tagli usati tutti i giorni per comprare cibo o servizi. Per una moneta di questo tipo si poteva entrare nei bagni” – dice Jaworski