La scoperta di una piccola spilla romana 1700 anni fa, a forma di lepre, nello Oxfordshire da parte di Cotswold archaeology ha suscitato particolare interesse in occasione della Pasqua. La spilla trovata in un sito romano è stata in questi giorni restaurata e consegnata ai conservatori. Questo oggetto, ricco di significato simbolico e storico, offre un’opportunità unica a Cotswold archaeology per esplorare le connessioni tra le antiche credenze e tradizioni legate alla lepre e il contesto romano in Britannia.
Le lepri hanno sempre avuto un ruolo simbolico significativo, rappresentando concetti come fertilità, primavera e rinnovamento. La loro associazione con la stagione riproduttiva è evidente in una nota espressione medievale inglese “pazza come una lepre di marzo”. Alcune credenze antiche le collegano addirittura alla dea germanica della primavera, Eostre, da cui deriva il nome della festività pasquale.
“Giulio Cesare osservò nel I secolo aC che i Britanni «non ritengono lecito mangiare la lepre». – affermano gli archeologi inglesi – Al contrario, nel periodo romano le ossa di lepre si trovano spesso nei rifiuti domestici, suggerendone il consumo. Sembra che la caccia alla lepre fosse comune nel mondo romano e scene di caccia con segugi e lepri erano un tema popolare usato per decorare oggetti romani. Le immagini di lepri in riposo, ad esempio il mosaico della lepre di Corinium , sono rare”.
La spilla in questione appartiene alla classe “OBJECT”, descritta dall’esperto di spille Donald Mackreth, e raffigura una lepre in corsa decorata con smalto. Questo tipo di spilla, sebbene raro, è stato trovato in varie località e probabilmente risale al II secolo d.C. Altre spille simili sono state rinvenute in diverse parti del Paese, testimonianza della loro diffusione nel territorio romano britannico.
Il riferimento va sia alla selvatica lepre che al coniglio, anch’esso appartenente alla famiglia dei leporidi, anch’esso prolifico.