La bellezza e la complessità del paesaggio della Cascata delle Marmore saranno raccontate attraverso l’utilizzo di tecnologie espositive all’avanguardia, digitali e fisiche (videomapping su plastici, modelli tridimensionali, proiezioni, ologrammi, installazioni di realtà aumentata ed immersiva), permettendo al visitatore di comprendere e arricchire la propria visita alla Cascata con contenuti di grande interesse, vivendo un’esperienza sensoriale e culturale unica.
Questo nuovo spazio mira ad aumentare l’attrattività del comprensorio, riscoprendo valori e aggiungendo significati alla visita del turista: una porta al territorio, alla sua storia e ai suoi molteplici punti di interesse.
La Cascata delle Marmore si trova a circa 7 km da Terni, in Umbria, nei pressi della fine della Valnerina, scavata dal fiume Nera. È una cascata a flusso controllato, la più alta cascata artificiale del mondo e tra le più alte d’Europa, potendo contare su un dislivello complessivo di 165 m, suddiviso in tre salti. Il nome Marmore deriva dai sali di carbonato di calcio presenti sulle rocce che sono simili a marmo bianco.
La Cascata delle Marmore
Una bellissima storia da raccontare
Una grande opera d’architettura idraulica
La Cascata delle Marmore, come la conosciamo oggi, è un’opera frutto dell’ingegno dell’uomo, che a partire da 2300 anni fa, ha modificato l’assetto idraulico dei laghi e dei fiumi che la formano, per la bonifica dei terreni, lo sfruttamento dell’energia ed il miglioramento delle condizioni di vita.
La Cascata delle Marmore è quindi frutto del lavoro e dell’ingegno di molte generazioni; una grande opera d’architettura idraulica, al pari delle grandi fabbriche delle cattedrali europee, la cui bellezza è stata decantata e riprodotta da artisti illustri, che con la sua storia millenaria rappresenta uno straordinario racconto del rapporto dell’uomo con la natura.
La Cascata delle Marmore mostra come l’uomo si sia prodigato, sin dai tempi dei Romani, a progettare e realizzare opere idrauliche, prima per far defluire le acque del Velino e bonificare le terre del suo alveo, poi per utilizzare l’energia dell’acqua.
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento questo territorio viene rivoluzionato per lo sfruttamento dell’energia idraulica come forza motrice delle fabbriche, fino a realizzare e sviluppare il grande centro industriale di Terni: il territorio si trasforma grazie ad imponenti infrastrutture, diventando un complesso sistema fatto di dighe, gallerie, condotte, centrali, fabbriche, e la Cascata diviene simbolo della città dell’acciaio.
La Centrale di Galleto ancora oggi è il centro gestionale del nucleo idroelettrico più grande del Centro Italia.