Il mistero si infittisce con la scoperta di una cista sepolcrale tra le macerie del broch, l’antica “cittadella”. Al suo interno sono stati trovati i resti di una giovane donna: il suo teschio e le ossa delle braccia, gli omeri. “Chi era questa giovane donna?” si chiede uno dei ricercatori. “È possibile che fosse una vittima della distruzione del broch da parte degli antichi Romani o potrebbe essere stata una figura simbolica, legata ai riti funerari locali?.”
Il contatto tra i borghi degli originari, come quello in cui furono sepolti i resti della donna – e gli invasori romani non fu solo una questione di conflitto militare, ma anche di scambi economici e interazioni culturali. Molti insediamenti locali si adattarono alla nuova realtà, sviluppando relazioni commerciali con i soldati romani stanziati nei forti. Questi scambi erano spesso legati alla fornitura di beni e servizi, come cibo, bevande e manufatti, necessari per mantenere le guarnigioni. Tuttavia, la convivenza pacifica non era garantita: in alcuni casi, gli insediamenti locali furono distrutti, forse per prevenire possibili ribellioni.
Un esempio significativo di queste dinamiche si può osservare nel caso di Trimontium, un forte romano situato a Newstead, nei pressi di Melrose, in Scozia. Oggi, il The Trimontium Trust & Museum sta compiendo approfonditi studi per chiarire i rapporti tra gli abitanti locali e i soldati romani che occupavano questo avamposto. “Stiamo indagando per comprendere meglio l’economia di scambio che si sviluppò tra i locali e l’esercito romano. Esaminando i manufatti trovati nei pressi del forte, possiamo ricostruire i legami tra le due comunità”, spiega uno degli archeologi del museo.
Trimontium: un avamposto strategico nell’espansione romana
Trimontium fu costruito inizialmente nel I secolo d.C. e vide varie fasi di fortificazione e ristrutturazione, particolarmente durante il II secolo con l’arrivo dell’imperatore Antonino Pio e la riconquista della Scozia meridionale. Questo avamposto romano non era solo una fortezza militare: accanto alle sue tre serie di difese, i romani costruirono anche strutture civili come un bagno romano, una mansio (una sorta di stazione di posta per viaggiatori) e persino un piccolo anfiteatro scavato nel 1996.
“L’anfiteatro di Trimontium è più piccolo rispetto ad altri rinvenuti in Britannia, ma la sua presenza testimonia che la vita sociale romana era molto attiva anche nelle zone di frontiera,” commenta un altro ricercatore del museo. “Non era solo un presidio militare, ma anche un luogo di intrattenimento e interazione tra i soldati e, forse, gli abitanti locali.”
Torwoodlee Broch e i misteriosi collegamenti con Trimontium
Un altro sito archeologico di rilievo nelle vicinanze di Trimontium è il Torwoodlee Broch, una torre circolare in pietra risalente all’età del ferro, situata a circa 9 miglia a sud del forte. I broch, strutture tipiche dell’architettura dell’età del ferro in Scozia, ricordano le torri nuragiche della Sardegna, con pareti possenti e spesse fino a cinque metri, spesso circondate da un doppio recinto.
“Il broch di Torwoodlee è stato costruito su un insediamento molto più antico dell’età del bronzo. È sorprendente notare come la popolazione locale riutilizzasse questi luoghi per affermare la propria presenza anche sotto l’occupazione romana,” affermano gli studiosi del The Trimontium Trust & Museum. “Ciò che rende Torwoodlee così affascinante è la quantità significativa di manufatti di origine romana che sono stati ritrovati.”
Secondo gli archeologi, il ritrovamento di numerosi oggetti romani a Torwoodlee suggerisce che ci fosse un’interazione economica tra gli abitanti del broch e i soldati romani di Trimontium. “Potremmo pensare che ci fossero scambi di beni, forse cibo o manufatti, tra le due comunità. Oppure è possibile che i locali abbiano saccheggiato il forte in un periodo di abbandono,” suggerisce uno degli archeologi che si occupano del sito.
Distruzione e conflitto: ipotesi sulla fine di Torwoodlee Broch
La costruzione di Torwoodlee Broch sembra coincidere con la rioccupazione romana di Trimontium durante il II secolo d.C. Tuttavia, il broch fu abbattuto prima che fosse completato. “Questa distruzione improvvisa ha sollevato molte domande tra noi studiosi,” spiega un esperto di archeologia romana. “Ci siamo chiesti: sono stati i romani a distruggere il broch per prevenire una minaccia?”
Secondo alcune ipotesi, i romani, percependo il crescente potere della popolazione locale, potrebbero aver abbattuto la struttura prima che questa potesse essere completata e diventare una fortezza utilizzabile dai nativi contro di loro. “Non abbiamo certezze, ma è plausibile che abbiano agito preventivamente per evitare una possibile ribellione,” aggiunge l’archeologo.
Conclusione: un equilibrio fragile tra commercio e conflitto
La storia di Trimontium e Torwoodlee Broch evidenzia la complessità delle relazioni tra i romani e i popoli nativi durante l’occupazione della Britannia. Se da un lato ci furono scambi commerciali e interazioni pacifiche, dall’altro il rischio di conflitto era sempre presente.
“I romani erano maestri nel bilanciare commercio e conflitto,” conclude un ricercatore del The Trimontium Trust & Museum. “Da un lato stringevano alleanze economiche con le popolazioni locali, dall’altro non esitavano a distruggere insediamenti che potevano rappresentare una minaccia per il loro dominio.”