In occasione delle celebrazioni del 450° anniversario della morte dell’unico pontefice piemontese, Papa Pio V (1566-1572), al secolo Antonio Michele Ghisleri (1504-1572),è stato inaugurato il nuovo allestimento museale presso il Complesso Monumentale di Santa Croce di Bosco Marengo (Alessandria), struttura cinquecentesca commissionata dal Santo pontefice.
La Chiesa e il Convento di Santa Croce costituiscono uno dei massimi monumenti del tardo Rinascimento di Alessandria, valore culturale riflesso sia nell’architettura, sia nelle opere d’arte conservate nell’ex monastero domenicano allestito a museo
Il visitatore potrà scegliere la propria modalità di visita del museo secondo il proprio livello di interesse ed è indubbio che il museo di Bosco Marengo per molti aspetti si presta a costituire un modello funzionale al nuovo tipo di turismo sostenibile favorendo un flusso turistico diffuso in grado di evitare un’eccessiva concentrazione di pubblico in singoli luoghi.
Pio V, nativo di Bosco Marengo, fu un grande committente d’arte e un promotore di cultura: la commissione del Complesso di Santa Croce (1566), il finanziamento di una “macchina d’altare” per mano del celebre architetto e pittore Giorgio Vasari (1511-1574), la produzione di Corali Miniati, realizzati a Roma, saranno parte del nuovo allestimento che vuole far luce sulle vicende di personaggi legati al contesto artistico cinquecentesco romano e fiorentino.
Il progetto museografico, redatto sulla base di quello scientifico curato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti Cuneo, intende valorizzare la fruizione della collezione artistica del Complesso, composta da cinquantasei opere fra dipinti e sculture e da undici originali del Vasari oltre alle esperienze di mostre immersive e digitali.
“Un machina grandissima quasi a guisa d’arco trionfale, con due tavole grandi, una dinanzi et una di dietro, et in pezzi minori circa trenta storie piene di molte figure che tutte sono a bonissimo termine condotte”
Giorgio Vasari
Così, nelle sue “Vite”, Vasari descrive il grandioso altare che progettò per Santa Croce su commissione di Pio V. Della curiosa “machina”, destinata all’altare maggiore della chiesa, rimangono oggi i soli dipinti, conservati nel museo che decoravano la maestosa architettura: nel 1710, infatti, essa fu smembrata e sostituita dall’attuale struttura in marmo.
Realizzati tra il 1567 e il ’69 a Firenze, i dipinti furono mandati a Pisa e poi via mare fino a Genova, per giungere a Bosco Marengo dove, nel frattempo, su disegno di Vasari, il fiorentino Giovanni Gargioli realizzava la monumentale struttura d’altare.
La tavola principale del “Giudizio Universale” è firmata Giorgio Vasari mentre le altre, sono attribuite a pittori della sua bottega, tra cui Francesco Morandini detto “Il Poppi”, Jacopo Zucchi e Giovanni Battista Naldini.
Nell’occasione, saranno esposte temporaneamente anche alcune opere provenienti da altri musei e collegate alle vicende del Complesso.
Il visitatore potrà comprendere l’unitarietà̀ delle diverse creazioni attraversando una proiezione immersiva accompagnata da un commento sonoro, prima di accedere alla visione delle opere originali. Opere che per l’occasione sono state esposte unificando il percorso tra la Chiesa e il Convento-Museo al fine di riproporre al visitatore il progetto di Pio V nella sua complessità.
L’idea del nuovo allestimento museografico ha avuto avvio nel 2019 con il restauro della grande tavola della “machina” di Vasari dedicata al “Martirio di San Pietro da Verona”. Tale restauro, finanziato dal Ministero dell’Interno, ha avviato il riallestimento del Complesso; la pala, infatti, costituisce il fulcro ideale di un percorso di visita che attraversa la storia dalla fondazione cinquecentesca del luogo, fino alle trasformazioni operate nei secoli successivi.
In questo contesto si possono inserire anche i Corali Miniati, commissionati dal Papa Pio V e conservati presso il Museo Civico di Palazzo Cuttica in Alessandria, una collezione prestigiosa che recentemente è stata oggetto di una eccellente azione di digitalizzazione integrale, attraverso la quale, è stata realizzata una serie di video-mapping dedicati alla storia di Alessandria e di Pio V.
Promosso e proposto dal Ministero per i Beni le Attività Culturali e il Turismo, dal Ministero degli Interni e dal FAI, il riallestimento ha visto diversi contributi, anche dalla Prefettura di Alessandria, nonché da privati cittadini.
Per le celebrazioni della morte di Papa San Pio V si è costituito un Comitato promotore degli eventi a cui hanno aderito la Diocesi, la Città e la Provincia di Alessandria, assieme al Comune di Bosco Marengo. L’idea di promuovere il progetto culturale intorno ai 450 anni di morte di Pio V, nasce dall’intento di ricordare un grande personaggio moderno degno di essere conosciuto al grande pubblico come una pagina fondamentale della storia della Chiesa dell’arte italiana.
Il progetto del Museo Vasariano è firmato dall’architetto Loredana Iacopino, già autrice di importanti progetti allestitivi, fra cui quelli alla Reggia di Venaria Reale, Musei Reali di Torino e Palazzo Madama. Il progetto scientifico è stato curato dagli allora funzionari della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria Asti Cuneo, Monica Fantone e dott. Mario Epifani in collaborazione con l’arch. Francesca Lupo e la dott.ssa Liliana Rey Varela.
“La trascrizione in termini museografici del progetto curatoriale”, afferma l’architetto Iacopino, “Ha portato alla composizione di un nuovo museo, in cui la riunita collezione artistica dei beni di Santa Croce, dove le opere del Vasari ne costituiscono il cuore, darà vita a un nuovo percorso espositivo che si svilupperà tra, oculati giochi di luci, di suoni, di immagini, con lo scopo di guidare il visitatore, alla scoperta di una narrazione che metterà in luce la grande valenza artistica e l’intensità culturale.”
In questa si ritrova la celebre “machina vasariana”, ideata da Giorgio Vasari come altare maggiore della chiesa e demolita nel Settecento, ma ora il visitatore potrà vivere l’esperienza di rivederla idealmente ricollocata all’interno della Chiesa grazie alla Virtual Reality, quindi utilizzando il supporto tecnologico degli Oculus, gli “occhiali” attraverso cui verrà resa possibile la visione delle opere originali che decoravano le importanti architetture.
La sfida più grande che si pone il nuovo museo è di superare i propri confini e proiettarsi verso il territorio, di cui costituisce una delle massime espressioni culturali e identificative.
Dal 07 Luglio 2022
Bosco Marengo, Alessandria
Complesso di Santa Croce, Viale Santa Croce
Enti promotori: FAI (Fondo Ambiente Italiano)
Cos’è la “Machina Vasariana”?
“ ….una machina grandissima quasi a guisa d’arco trionfale, con due tavole grandi, una dinanzi et una di dietro, et in pezzi minori circa trenta storie piene di molte figure che tutte sono a bonissimo termine condotte.” Così Giorgio Vasari nelle Vite descrive il grandioso altare che ha progettato per Santa Croce di Bosco Marengo su commissione di Papa Pio V. Nel 1710 l’altare fu smembrato e sostituito dall’attuale in marmo. La tavola principale con la rappresentazione del Giudizio Universale è conservata nell’abside della chiesa assieme ad altre due tavole con Santi Domenicani, i restanti quadri sono esposti nel museo attiguo. I dipinti furono realizzati tra il 1567 e il 1569 a Firenze, mandati a Pisa, poi via mare fino a Genova e da lì a Bosco Marengo dove giunsero alla fine di agosto del 1569; nel frattempo a Bosco, sul disegno di Giorgio Vasari, fu realizzata la monumentale struttura dell’altare ad opera del fiorentino Giovanni Gargioli. La tavola principale del Giudizio Universale è firmata da Giorgio Vasari mentre le altre tavole sono attribuite a pittori della sua bottega tra cui Francesco Morandini detto “Il Poppi”, Jacopo Zucchi e Giovanni Battista Naldini.