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La Nuova Moda tra ‘500 e ‘600
Villa D’Este – Tivoli
8 maggio – 19 ottobre 2014
BIGLIETTO
Biglietto unico € 11,00: mostra + ingresso villa
Ridotto: € 7,00
CATALOGO De Luca Editori d’Arte
INFORMAZIONI tel. 0774/335850 – www.villadestetivoli.info
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[L]a mostra, che vede esposti una ventina di dipinti ed altrettanti abiti, oltre ad una ricca selezione di stoffe e tessuti cinquecenteschi e seicenteschi, vuole raccontare l’evoluzione della moda e del costume in Europa dagli inizi del Cinquecento fino al secolo successivo. L’obiettivo della mostra è quello di offrire una panoramica sulla moda tra il ‘500 e il ‘600 attraverso il dialogo fra i dipinti, in cui sono rappresentati gli abiti, ed una selezione di costumi di scena contemporanei provenienti dalla Sartoria Farani, ideati e realizzati per le più importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche.
Alle soglie del Cinquecento la moda degli abiti di corte e con essi anche quelli di uso più comune, muta quasi completamente il suo aspetto: il taglio dei vestiti sembra divenire più confortevole e allo stesso tempo più spettacolare, mettendo in risalto alcune caratteristiche fisiche. Nei vestiti femminili viene accentuata l’altezza del busto diversamente da quanto avveniva in passato, quando il corpetto era marcato all’altezza del seno; le gonne e le maniche sono rigonfie e voluminose ma lasciano ben visibili collo e spalle. Per l’uomo si concepiscono invece vestiti dai tagli più attillati e articolati, abbandonando la consuetudine di utilizzare sopravvesti ampie e panneggiate.
Come spiega Luigi Piccolo nel suo saggio: “Per raccontare l’evoluzione della moda e del costume in Europa dagli inizi del Cinquecento al secolo successivo possiamo tracciare tre momenti ben definiti. Il primo è caratterizzato dal Rinascimento italiano, il secolo che esalta la bellezza, la cultura e l’armonia, regole vigenti nelle corti italiane, nelle quali si formano futuri papi, cavalieri di ventura e principi. (..) La seconda parte del Cinquecento inizia con l’avvento della Controriforma, il Concilio di Trento detta nuove regole e di conseguenza anche l’abito diventa austero e molto meno appariscente. Nella terza fase, con l’avvento del Seicento, inizia lento, ma inesorabile, il declino dell’Italia e della sua egemonia sulla moda. (…) nei ritratti del seicento i nobili vestono alla francese o alla spagnola, la moda italiana è ormai un lontano ricordo.”