E’ stata recuperata e portata in salvo una delle tre volte funerarie del XIV secolo scoperte durante lavori idraulici nei pressi della Chiesa di Nostra Signora. “Si tratta di costruzioni fragili, spesso costituite da mattoni intonacati”, ha affermato Nico Blontrock, assessore alla cultura di Bruges, la città in cui è avvenuto il ritrovamento.
Uno dei parallelepipedi di mattoni e intonaco dipinto è stato isolato, scavato, consolidato, recuperato – grazie a una gru – e trasportato nell’edificio di culto stesso dove sarà oggetto d’esposizione. Bruges, come sappiamo, è un città del Belgio. Ha 118mila abitanti ed è capoluogo delle Fiandre Occidentali, nella Comunità fiamminga.
I lati lunghi del parallelepipedo dell’arca sepolcrale presentano al centro un angelo che brandisce un incensiere, incastonato tra diversi tipi di croce e motivi floreali. Su un lato corto è raffigurata una scena del Calvario: Gesù in croce, affiancato da Maria e dall’apostolo Giovanni. Dall’altro lato vi è una cosiddetta “Sedes sapientiae ”, una Madonna con Bambino seduta su un trono. Sulla base di questi dipinti, la volta sepolcrale può essere datata alla fine del XIV secolo.
Gli studiosi belgi affermano che gli interventi di decorazione dovevano svolgersi rapidamente, dopo che una persona era spirata, ma noi riteniamo che le tombe potessero essere oggetto di un’accurata predisposizione delle arche – con la realizzazione dei dipinti nelle minuscole camere sepolcrali, poco più grandi di loculi – durante l’acquisto di spazi sepolcrali da parte delle famiglie più importanti del luogo. Le tombe potevano essere acquistate e decorate all’interno – affinchè le immagini sacre accompagnassero benignamente il defunto verso il Paradiso – anche anni prima del loro effettivo utilizzo.
“Nei primi giorni degli scavi – aveva detto il sindaco Dirk De Fauw – sono state portate alla luce due volte sepolcrali, una delle quali è un reperto di assoluto valore storico ed estetico, particolarmente ben dipinto. I turisti vengono – giustamente – da ogni angolo del mondo a Bruges per ammirare i nostri Primitivi fiamminghi o scoprire l’arte moderna durante la Triennale, ma abbiamo anche una pittura eccezionale sottoterra.”
Bruges era una città di stoffe e di straordinari pittori. I fiamminghi, come ben sappiamo, costituirono – con la pittura ad olio e con tecniche molto avanzate e raffinate – il detonatore remoto ma fondamentale del fenomeno italianissimo del Rinascimento.
Leggiadre sono anche le forme emerse durante lo scavo di questa struttura tombale, legate alla cultura gotica.
Il fenomeno delle volte funerarie dipinte – che copre un arco compreso tra il XIII e il XVII secolo – è ben documentato nella zona e nell’intera diocesi di Tournai. A Bruges, dove sono stati ritrovati gli esemplari più belli, tali volte sepolcrali sono state ritrovate in diciassette ex luoghi di culto.
La Chiesa di Nostra Signora, nei pressi della quale è avvenuto il ritrovamento, è menzionata per la prima volta in documenti scritti nel 1075, ma è sicuramente più antica.
Anche durante verifiche archeologiche all’interno dell’edificio sono state trovate testimonianze di volte dipinte, come quella di Maria di Borgogna, che è ancora visibile nella chiesa.