Argento e in ottime condizioni. Commodo era uno del mestiere. Non solo come imperatore, ma come atleta. Gonfiava i muscoli, mostrava una gran possanza, scendendo nell’arena. Forse era una protezione nei confronti di possibili attentati e per poter andare in guerra, con il massimo allenamento.
Durante scavi dell’anfiteatro di Volterra, che sono ancora in corso, è stata portata alla luce ieri una moneta di grande valore storico: un denario coniato dall’imperatore romano Commodo (161-192 d.C.). Questo ritrovamento non è solo un tesoro numismatico, ma anche una preziosa testimonianza dell’importanza di Volterra durante l’epoca romana. Il denario, coniato a Roma tra il 180 e il 181 d.C., presenta elementi iconografici e titolature che permettono di collocarlo precisamente nel periodo del terzo consolato di Commodo.
Il verso della moneta, detto anche “rovescio” (sopra), rappresenta la personificazione della Liberalitas, che simboleggiava la generosità e la munificenza dell’imperatore verso il popolo. Nella scena raffigurata sul denario, la Liberalitas è rappresentata come una figura femminile stante, rivolta a sinistra, che regge una cornucopia e una paletta per la raccolta delle monete.
La cornucopia, simbolo di abbondanza e prosperità, richiama la promessa di un futuro prospero e il ruolo dell’imperatore come distributore di beni. La paletta, usata durante le distribuzioni di denaro alla popolazione (detti congiaria), è associata alla politica di Commodo di guadagnare il consenso popolare tramite elargizioni e doni. La scritta “LIB(eralitas) AVG IIII” conferma che si tratta della quarta distribuzione ufficiale di denaro fatta dall’imperatore, commemorata sulla moneta per sottolineare la generosità imperiale.
L’anfiteatro di Volterra: storia e architettura
L’anfiteatro romano di Volterra, datato tra il I e il II secolo d.C., è uno dei più importanti e meglio conservati dell’Italia centrale. Situato in un’area strategica della città, poteva ospitare un gran numero di spettatori per assistere a spettacoli, combattimenti gladiatori e manifestazioni pubbliche. L’edificio, tipico degli anfiteatri romani, presenta una struttura ellittica con una cavea (gradinata) sviluppata su più ordini e un’arena centrale delimitata da muri per proteggere il pubblico. La presenza di un anfiteatro così rilevante testimonia l’importanza di Volterra come centro culturale e sociale in epoca romana, un luogo di aggregazione che richiamava spettatori da tutto il territorio circostante. La struttura è stata recentemente scoperta dagli archeologi ed è in fase di scavo. Gli archeologi, nelle scorse ore, hanno informalmente confermato che le ipotesi più recenti, relative a un possibile abbandono della struttura prima dell’inaugurazione, forse per problemi statici, è da considerarsi superata. L’anfiteatro entrò in funzione e svolse la propria attività. L’analisi dei dati raccolti ci dirà, presto, per quanto.
Chi era Commodo: l’imperatore dagli eccessi. Combatteva anche lui con i gladiatori
Commodo, figlio dell’imperatore Marco Aurelio, – l’uomo che appare sulla moneta trovata a Volterra – è ricordato come un sovrano controverso e spesso eccentrico. Dopo un’infanzia privilegiata e un’educazione elitaria, Commodo salì al trono nel 180 d.C., ereditando un impero forte e prospero. Tuttavia, il suo regno fu caratterizzato da politiche autoritarie, instabilità e frequenti esibizioni di forza. L’imperatore era noto per il suo amore per i giochi gladiatori, nei quali partecipava personalmente, e per l’associazione della sua immagine a quella di Ercole. La figura di Commodo è stata resa celebre anche dalla cultura popolare, benché con alcune distorsioni, grazie alla rappresentazione in film e opere teatrali.
Il valore del denario e il suo significato
Il denario rinvenuto è una moneta d’argento, emessa per celebrare una distribuzione di denaro (Liberalitas) da parte dell’imperatore, una pratica utilizzata per guadagnare il favore della popolazione. Al recto, la moneta riporta il busto laureato di Commodo e la titolatura “M COMMODVS ANTONINVS AVG” che testimonia il suo status di Augusto. Sul verso, si vede la personificazione della “Liberalitas” con una cornucopia, simbolo di abbondanza, e una paletta usata per raccogliere e distribuire le monete, indicante la generosità imperiale.
In epoca romana, un denario rappresentava una somma significativa: equivaleva a circa una giornata di lavoro per un legionario, e poteva permettere l’acquisto di beni di prima necessità come pane e vino. Nonostante il valore non fosse elevato per le fasce più ricche della società, rappresentava comunque una risorsa importante per la popolazione comune. La presenza di questa moneta nell’anfiteatro di Volterra suggerisce che probabilmente fu persa da uno spettatore durante uno spettacolo, lasciando così una traccia della vita quotidiana dell’epoca.
Questo ritrovamento ci offre uno spaccato affascinante della società romana, con il denario di Commodo che oggi, dopo quasi duemila anni, torna a raccontarci storie di un’epoca che non smette di affascinare.