40mila veri proiettili di rame e ottone per realizzare la stella della morte di Robert Longo. Il video

Da lontano il globo sembra Marte, "pianeta" dedicato al dio della guerra. Più da vicino pare il riccio di un castagno. Poi ecco emergere la verità. Ogni singola punta è un proiettile di pistola. Il lavoro è un sequel di Death Star, scultura del 1993 di Longo, qui più che raddoppiata come dimensioni e come numero di proiettili. Una dilatazione che invita a meditare sul terribile aumento negli incidenti provocati da armi da fuoco negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni, ma anche sull'attrazione estetica - da superare - che armi e pallottole possono esercitare su di noi. Per sostenere gli sforzi finalizzati a ridurre la violenza privata con le armi, il 20% dei proventi della vendita di Death Star II sarà devoluto a Everytown for Gun Safety

Ecco come 40.000 proietti di pistola in rame e ottone con rivestimento in metallo e un armatura in acciaio diventano una splendida, minacciosa scultura che mira al cuore d’ognuno di noi.
Creata in risposta all’uso folle delle armi personali, anche in stragi mosse dalla follia o dal risentimento, la Death di Robert Longo II è una sfera alla quale sono stati perfettamente incardinati 40.000 proiettili di rame e bronzo. Da lontano il globo sembra Marte, “pianeta” dedicato al dio della guerra. Più da vicino pare il riccio di un castagno. Poi ecco emergere la verità. Ogni singola punta è un proiettile di pistola. Il lavoro è un sequel di Death Star, scultura del 1993 di Longo, qui più che raddoppiata come dimensioni e come numero di proiettili. Una dilatazione che invita a meditare sul terribile aumento negli incidenti provocati da armi da fuoco negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni, ma anche sull’attrazione estetica – da superare – che armi e pallottole possono esercitare su di noi. Per sostenere gli sforzi finalizzati a ridurre la violenza privata con le armi, il 20% dei proventi della vendita di Death Star II sarà devoluto a Everytown for Gun Safety.
L’opera è stata presentata dalle gallerie Metro Pictures e Thaddaeus Ropac ad Art Basel Unlimited 2018.

Robert Longo
Cenni biografici

Robert Longo (1953, Brooklyn, New York) si occupa spesso di questioni politiche nella sua arte. Dipinge e commenta lo stato del mondo da diverse prospettive, tenendo uno specchio rivolto ai suoi compatrioti. Per una mostra, Robert Longo ha creato un momentaneo caos, con un coro di 45 persone che contemporaneamente leggevano ad alta voce diversi capitoli da “Moby Dick”.
I suoi grandi disegni fotorealistici a carboncino mostrano scene che riflettono questioni politiche attuali. La bandiera americana è un oggetto ricorrente nella sua arte. Ha velato una galleria con una gigantesca bandiera in bianco e nero e ha creato una serie di immagini con uno striscione nero stellato, una critica alle guerre petrolifere americane.
Robert Longo, allievo dello scultore Leonda Finke e allievo dell’Accademia d’arte di Firenze e del Buffalo State College di New York, ha iniziato a lavorare con diversi media, all’avvio della sua carriera. Disegno, pittura, installazione, performance, video arte e fotografia che non esauriscono comunque il suo repertorio artistico. Alla fine degli anni ’80 Robert Longo ha anche girato film e video musicali, come il film “Johnny Mnemonic”, basato su un racconto di William Gibson. In seguito Robert Longo ha lavorato con star come Keanu Reeves, Dolph Lundgren e Takeshi Kitano. Longo ha anche prodotto video musicali per i gruppi New Order e R.E.M. Ha anche fatto carriera come musicista alla fine degli anni ’70 come chitarrista di “Robert Longo’s Menthol Wars”.
 

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa