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54 magici cani realizzati dall’artista Velasco con materiali di recupero da abusi edilizi sorvegliano Palazzo Reale


Fondazione Falcone
SPAZI CAPACI | COMUNITA’ CAPACI a cura di Alessandro de Lisi

Dalla Questura al Palazzo Reale: nelle scorse ore sono stati trasferiti a Villa Bonanno i cani di Velasco. Perchè? I cani non fanno solo la guardia. Sono leali. Molto più che legali. Cosa sarebbe la legalità se non una regola spesso violenta, spessa enunciata per nascondere un potere se essa non ponesse la propria forma di essere e di agire, attraverso la lealtà e la tolleranza?
“Un’altra tappa del viaggio urbano dei cani di Velasco Vitali, simbolo della lotta alla mafia. Le cinquantaquattro opere – sculture realizzate con i materiali dell’edilizia abusiva – si spostano, allestite per la prima volta in Aula Bunker, questa volta dalla Questura agli spazi monumentali del Palazzo Reale. – dice in una nota La Fondazione Federico II – Il progetto di animazione culturale e sociale, curato da Alessandro De Lisi, contribuisce ad innalzare l’attenzione collettiva sulle storie umane che hanno determinato il cambiamento culturale nella lotta alla mafia. Il progetto apre il periodo di manifestazioni ed eventi culturali del prossimo trentesimo anniversario delle stragi mafiose di Palermo. Le opere di Velasco Vitali raffigurano cani, realizzati con materiali di edilizia abusiva. Le opere, nel percorso urbano di allestimento, incrociano le storie di luoghi dove la comunità ha sconfitto le mafie e, via via, da branco randagio, divengono attenti custodi della memoria di una città che ha sofferto e che ha saputo rialzarsi. L’intero progetto “Branco”, che segna la trasformazione ideale e morale nel viaggio allestitivo per Palermo, è una produzione della Fondazione Falcone con la Questura di Palermo, la Presidenza dell’Assemblea Regionale e la Fondazione Federico II.”

“Branco” è un’installazione di 54 cani a grandezza naturale, sculture realizzate in ferro, lamiere, piombo, catrame e cemento per il progetto “Spazi Capaci” ideato da Alessandro De Lisi e organizzato dalla Fondazione Falcone. L’opera, trasferita poi in collocazioni ad alta valenza simbolica, venne inaugurata il 23 maggio 2021, giorno in cui ricorre l’anniversario della morte del giudice Falcone, all’interno dell’aula di giustizia, tra i banchi della corte e le celle dei detenuti, dove si svolse lo storico maxiprocesso contro Cosa Nostra. Come sentinelle a guardia della verità, il gruppo di animali rappresenta qui lo scontro tra il bene e il male, la fame del potere criminale e l’abuso della mafia sulla società, ma anche la reazione, la lotta civile.