Strepitoso Michele Liparesi: felini, rapaci, ungulati e città di rete, luce e oggetti di recupero

Sono sculture figurative fortemente evocative, prodotte perlopiù dando forma alla rete metallica, appaiono come involucri di animali modellati in grandezza naturale , formati quasi come una sintesi digitale; suscitano in chi li vede varie e personalissime emozioni, dalla costrizione, allo stupore, alla libertà. Tra queste, alcune opere sono sculture interattive: vengono animate dall'azione spontanea dell'osservatore che da “spettatore” è invitato a partecipare, con una torcia. Queste installazioni consistono in trofei di caccia di cervidi che, disposti in una stanza buia illuminati di luce fioca, evocano la morte dell'animale fin quando l'osservatore si fa attivo e, con le torce supplementari a disposizione, li illumina...














Le mie opere sono sculture figurative fortemente evocative, prodotte perlopiù dando forma alla rete metallica, appaiono come involucri di animali modellati in grandezza naturale (felini, rapaci, primati), formati quasi come una sintesi digitale; penso che possano suscitare in chi li vede varie e personalissime emozioni, dalla costrizione, allo stupore, alla libertà.
Tra queste, alcune opere sono sculture interattive: vengono animate dall’azione spontanea dell’osservatore che da “spettatore” lo invito a partecipare, con una torcia. Queste installazioni consistono in trofei di caccia di cervidi che, disposti in una stanza buia illuminati di luce fioca, evocano la morte dell’animale fin quando l’osservatore si fa attivo e, con le torce supplementari a disposizione, li illumina. Così li rianima, interagendoci, perche si producono sulle pareti disegni prospettici che si muovono; gli animali di rete vengono in questo modo liberati dalla loro staticità.










Mi dedico anche a recuperare e dare nuova esistenza a materiali di scarto.
Puliti, modificati, sabbiati, verniciati ed assemblati mi hanno portato alla creazione di una serie di sculture luminose. In “Agglomerati Urbani” ho riciclato elementi di computer, piccoli e grandi pezzi metallici di materiali elettrici, elementi di lettori CD, lavatrici, ecc.. Ho inventato architetture urbanistiche assemblandoli e quando viene accesa la piccola luce all’interno della scultura, l’osservatore può godersi lo spazio imprevedibile che prende forma intorno a lui.
Tramite il recupero di materiali, ho potuto progettare opere di design per interni realizzando pareti costituite da elementi assemblati (cassette in plastica, scolapiatti in ferro, buchette della posta in legno, ecc.) che a secondo della luce solare o artificiale presente, producono anch’esse cangianti trafori di luci ed ombre.
Uno tra i miei piu cari lavori è anchesso all’80 % tutto di recupero, è un prototipo simbolico per un lavoro permanente da piazza: Base monumentale1. È un opera che ho iniziato a pensare quando vivevo a Firenze, citta coi monumenti recintati, con le basi dei monumenti recintati, dove molte piazze sono sempre meno un punto di ritrovo quanto invece quotidianamente sono gremite di turisti e quant’altri di passaggio. Ho pensato a un monumento apparentemente classico ed efficace alla socialità, nel senso che la base del mio monumento aprendosi permette di “abitare” la piazza. Le quattro pareti dell’opera sono descrittive, vi sono bassorilievi in colla a caldo che danno istruzioni di come e di cosa servirsi aprendo una delle “ante”. La base monumentale aperta offre uno spazio per cucinare, uno spazio dove leggere o studiare, una poltrona e un letto.










MOSTRA TRIPERSONALE alla galleria WIKIARTE dal 30 marzo al 11 aprile 2019via San Felice 18, BOLOGNA
L’instabilità della forma e la sua dipendenza dagli agenti circostanziali interessa l’azione creativa di Michele Liparesi. Azione che nasce dalla natura intrinseca del materiale – malleabile ma freddo – si sviluppa nell’imprinting con l’autore e si esprime nel contatto con il fruitore. Il contatto è il contenuto. Nella sintassi spaziale che la nostra presenza psicofisiologica instaura con le risonanze degli oggetti e la geometria del context, il significato di ogni fenomeno emerge proprio dall’interazione con esso. Similmente le creature leggere, reticolari e instabili della fauna costruita da Liparesi reagiscono a ogni variazione della dimensione che abitano e dialogano con le sue presenze – noi compresi – proiettando il proprio essere e modellando, a sua volta, il habitat. Questa interazione complessa tra forze multiple e compresenti – formante il sociale come il soggettivo – determina quella svolta ontologica post-strutturalista che apre la strada a un nuovo materialismo – post-umano ma organico – che nel realismo agentivo tra inanimato e organico trova la sua ragion d’essere.

Denitza Nedkova

BIOGRAFIA
Nato a Bologna il primo d’agosto del 1986. Diplomato al Liceo Artistico Arcangeli di Bologna nel 2008. Laurea di triennio in Arti Visive – Scultura nel 2012, Accademia di Belle di Arti di Bologna.
Primo premio al “Right Brain in a White Box” di Artitude, Milano-Fuori Salone 17-22 Aprile 2012”. Laurea in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi-indirizzo Scultura, Acc.di Belle Arti di Firenze, 2015. Menzione speciale alla Fondazione Giuseppe Lazzareschi, Porcari (LU), collettiva 23/5-13/6 2015. Terzo classificato alla settima edizione del Premio Nocivelli, Brescia 2015.
Secondo premio “Arte giovani” XII edizione Marsciano 4/11 settembre 2016.
Artista segnalato dalla giuria al “Premio Combat 2017” (Livorno) e nel 2018 dalla giuria “18 ed. ArteinArteeMestieri” 2/30 settembre alla F.Bertazzoni di Suzzara (MN).
Primo premio scultura ad A.M.A. Festival 2018, Chiari (BS).

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa