Un rarissimo disegno di Sandro Botticelli – 129×124 millimetri – è stato battuto all’asta da Sotheby’s – vedi fotografia d’inizio pagina – il 9 luglio 2014, con una stima base compresa tra il milione e il milione e mezzo di sterline. Il foglio è stato aggiudicato a 1.314.500 sterline inglesi, una cifra davvero consistente.L’opera raffigura San Giuseppe e sarebbe il disegno preparatorio de La Natività Adorante con San Giovanni Battista, conservata a Buscot Park (qui sopra). Il tondo dipinto è considerato autografo. Il San Giuseppe potrebbe essere riferito anche la Natività del Museo dell’Abbazia di Montecassino, nella quale manca la figura di San Giovanni.
“Sembra essere l’unico superstite disegno di Botticelli che può essere chiaramente collegato con uno dei suoi dipinti, ed è anche l’unico studio dell’artista rimasto in mani private – dicono a Londra – Il foglio, che presenta la quadrettatura per il trasferimento dell’opera grafica sul supporto pittorico, mostra differenze minime, ma significative rispetto al quadro, soprattutto a livello della posizione della testa di San Giuseppe, che – nella prova disegnativa – risulta più alta e leggermente inclinata verso destra. Inoltre, alcune linee di gesso che appaiono debolmente sul foglio, evidenti a destra della testa di San Giuseppe, indicano una revisione della posizione del capo, che inizialmente sembra essere stata disegnato proteso verso il Bambino, un’ alternativa interessante, ma che fu poi scartata dal pittore” .
Quando il disegno fu stato venduto l’ultima volta, nel 1988, l’attribuzione a Botticelli fu pienamente approvata da Philip Pouncey e da altri studiosi. Il lavoro venne associato con lo stile grafico del tardo Botticelli – all’epoca cioè dell’adesione alle dure idee riformatrici di Savonarola – anche se erroneamente fu messo in relazione con la figura di San Pietro con Gesù nel giardino degli Olivi, ora nella Cappella Reale di Granada.
“In questo straordinario disegno – sottolinea la scheda critica di Sotheby’s – i contorni forti sono animati da pieghe profonde e scultoree, eseguite a penna e inchiostro, che evidenziano la postura seduta di San Giuseppe e le sue vesti abbondanti. La figura conserva un sapore fortemente gotico e il ritmo è costituito dalla sua eleganza essenziale e dalla fluidità delle linee.
La gravità e la solidità dell’immagine è, appunto, addolcita dalla complessità del panneggio e dal lume di biacca, che porta luce sull’abito, applicato sapientemente. Ciò in contrasto con la traccia sottostante nera, della primissima stesura, e con le linee parallele, tracciate a penna, nella parte superiore del corpo e sulle maniche di San Giuseppe, tracciate per sottolineare zone d’ombra, che corrispondono strettamente con quelle che possono essere osservate nel dipinto di Buscot Park. L’uso di abbondanti linee parallele si nota anche in una tarda figura allegorica di Botticelli, La Fede, ora al British Museum, Londra, databile intorno al 1490-1500. Un ulteriore confronto stilistico può essere fatto con un altro studio della stessa epoca – una figura maschile inginocchiata, 1495 – ora all’Ambrosiana, identificato da Berenson come San Tommaso che riceve la cintura della Vergine , e associata con l’incisione botticelliana de L’Assunzione della Vergine” . Il disegno messo all’asta sarebbe stato usato più volte nella bottega di Botticelli, con lievi varianti, e forse utilizzato come soggetto-campionario da mostrare ai clienti nel caso di commissioni di altre opere.
Spesso, infatti, i pittori componevano idealmente i dipinti con il committente, sommando e accostando più disegni che dessero l’idea dell’opera compiuta, secondo il desiderio del cliente. Secondo la testimonianza di Vasari, Botticelli fu un disegnatore prolifico. Oggi sono pervenuti a noi una dozzina di fogli originali più la nota serie dei novantadue disegni che l’artista realizzò, tra il 1480 e il 1485, per illustrare la Divina commedia, divisi tra il Kupferstichkabinett di Berlino e la Biblioteca Apostolica Vaticana.
Provenienza del disegno
Esposizione alle mostre
Varsavia, Il Castello Reale, Opus Sacrum dalla collezione di Barbara Piasecka Johnson, 1990, pp 94-97, nota 14 (ingresso da K. Oberhuber), riprodotto p. 95. Varsavia, il Castello Reale, I Maestri del Disegno, disegni dalla Collezione Barbara Piasecka Johnson , 2010-11, pp 38-39, riprodotto p. 39.