Sotto i vigneti c’è davvero un tesoro. Gli scavi e le straordinarie scoperte sulla collina della Valpolicella

Il filmato dei ritrovamenti. Gli scavi portano alla luce ricchissima villa romana del IV secolo che era un tripudio di mosaici e di "marmi" colorati. Tremila metri di superficie abitabile, un grande giardino al centro, circondato da un portico colonnato. Terme domestiche con calidarium e frigidarium

[M]onete, piccole lanterne, ma soprattutto mosaici elegantissimi e una struttura meravigliosa. Una grande villa romana – costruita su un’abitazione precedente – agli inizi del IV secolo d.C.
Sta riemergendo uno straordinario tesoro, a Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona, tra i vigneti.

Gli scavi di queste settimane e della primavera del 2021 hanno permesso di capire come fosse l’edificio, che sorgeva in una zona amena e ricca di vigneti anche a quell’epoca. Uve, ricchezze e delizie. E probabilmente edifici adibiti a cantine vinicole e alla raccolta della frutta.

La villa aveva un’ampiezza di 3mila metri quadrati e si sviluppava attorno a un cortile o a un giardino di circa 400 metri quadrati. La parte interna, che si affacciava su questo giardino chiuso, era tutta circondata da un elegante portico sorretto da colonne, con caratteristiche architettoniche e decorative paragonabili alle migliori ville dell’aristocrazia romana dell’epoca. Una scalinata conduceva al settore nord, costruito su un terrazzamento sopraelevato, e alle terme domestiche, caratterizzate da vari ambienti, tra i quali una stanza originariamente pavimentata con lastre di pietra di Prun – la pietra rosa veronese, della Lessinia – e probabilmente destinato a spogliatoio, che veniva chiamato apodyterium.

Lo spogliatoio dava accesso, come zona di disbrigo, sia ai servizi igienici – costituiti da un’ampia latrina – che, dall’altro lato, a una grande sala da bagno mosaicata, collegata a una vasca rivestita con lastre in pietra per bagni con l’acqua fredda (frigidarium) e a un ambiente riscaldato con una nicchia rivestita di marmi colorati (calidarium).

Dal primo settembre 2021 le ricerche stanno proseguendo nel settore nord-ovest, dove le indagini condotte in precedenza hanno permesso di identificare la presenza di altre strutture, forse relative al settore produttivo, la pars fructuaria, e all’ingresso della villa, da identificare con l’ambiente pavimentato a mosaico scoperto casualmente nel 1975. La Soprintendenza intende chiudere gli scavi entro l’anno. Poi la villa sarà musealizzata con la copertura ecocompatibile integrata nel contesto paesaggistico e un percorso museale e didattico dotato delle più moderne tecnologie di comunicazione immersiva.

Nel video: gli scavi
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ECCO IL VIDEO DELLE SCOPERTE

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Maurizio Bernardelli Curuz
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