Ramona Zordini, malinconia. Acqua. Corpi fluttuanti, in movimento con il dolore gioioso della poesia

L'artista: "Decisi di iniziare scattando delle fotografie di corpi umani usando l’acqua come teatro. Ho cercato di creare qualcosa di nuovo, dando alle immagini una terza dimensione. Ho provato differenti materiali e ho scelto il tessuto elastico perché era la strada migliore per mettere in pratica il mio progetto. Quindi ho iniziato a cucire sul tessuto elastico con le mie immagini stampate le parti del corpo fuori dall’acqua facendole uscire materialmente"

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“Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà…
Comprese che l’impegno di modellare la materia incoerente e vertiginosa di cui si compongono i sogni è il più arduo che possa assumere un uomo, anche se penetri tutti gli enigmi dell’ordine superiore e dell’inferiore: molto più arduo che tessere una corda di sabbia o monetare il vento senza volto…
Sognò un uomo intero, un giovane, che però non si levava, né parlava, né poteva aprire gli occhi. Per notti e notti continuò a sognarlo addormentato…
Nelle cosmogonie gnostiche, i demiurgi impastano un rosso Adamo che non riesce ad alzarsi in piedi; così inabile, rozzo ed elementare come quest’Adamo di polvere, era l’Adamo di sogno che le notti del mago avevano fabbricato… Nel sonno dell’uomo che lo sognava, il sognato si svegliò. […]
Prima (perché non sapesse mai che era un fantasma, perché si credesse un uomo come gli altri) gl’infuse l’oblivio totale dei suoi anni di apprendistato…
Non essere un uomo, essere la proiezione del sogno di un altr’uomo: che umiliazione incomparabile, che vertigine!.Andò incontro ai gironi di fuoco: che non morsero la sua carne, che lo accarezzarono e inondarono senza calore e senza combustione…
Con sollievo, con umiliazione, con terrore, comprese che era anche lui una parvenza, che un altro stava sognandolo…
(“Finzioni”, J. L. Borges)”

di Ramona Zordini
La mia ricerca nasce utilizzando il mezzo fotografico, imponendo però fin da subito la necessità di eliminare le delimitazioni spaziali e mentali di opera fotografica quadrata e bidimensionale; Lavoro principalmente sul concetto di mutamento, di trasformazione psico-fisica, attratta più da un divenire scandito e modificato dal tempo che dal processo compiuto. Spesso attrice del mio lavoro, esploro le mie scatole chiuse e tento di scoperchiarle.

Ho iniziato Changing Time quasi per caso. Cercavo di cambiare qualcosa nella mia vita e ho iniziato a parlare di questo soggetto con un mio amico.
Decisi di iniziare scattando delle fotografie di corpi umani usando l’acqua come teatro. Ho cercato di creare qualcosa di nuovo, dando alle immagini una terza dimensione. Ho provato differenti materiali e ho scelto il tessuto elastico perché era la strada migliore per mettere in pratica il mio progetto.

Quindi ho iniziato a cucire sul tessuto elastico con le mie immagini stampate le parti del corpo fuori dall’acqua facendole uscire materialmente. L’evoluzione fisica proviene da uno stato mentale, il cambiamento della memoria e dello stato emotivo sono fondamentali nella determinazione del sé. Ma, anche quando l’essenza dell’istante nel fluire del tempo sembra essere colta con certezza, ecco che diviene passato e ogni pezzo del puzzle va riposizionato; quest’operazione si conforma in un ciclo interminabile, una ruota decorata da illusioni di cui abbiamo bisogno per non vedere che ogni verità è anche una menzogna a seconda del suo divenire nel tempo, perché siamo sul ciglio del maelstrom e non vogliamo guardare giù. L’acqua è l’elemento mutevole, il liquido amniotico del mondo, il corpo prende vita in essa e muta per un istante eterno e muto io che mi lascio trasportare in nuove incognite, perché prendano forma. Nessuno dei miei corpi così è uguale all’altro o al suo prossimo, uno giace sul fondo di una piscina, un altro si adagia su un cuscino per stare più comodo, un altro ancora vive del sangue del suo compagno, ognuno di essi è la conseguenza del mutamento del proprio microcosmo in relazione con gli altri e con il mio.

Ramona Zordini (1983)
Nota biografica
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Studia Pittura e Fotografia all’accademia d’arte a Brescia ed esce con il massimo dei voti. La sua ricerca artistica nasce dal mezzo fotografico, imponendo fin da subito la necessità di eliminare le delimitazioni spaziali e mentali di un’opera fotografica quadrata e bidimensionale. Lavora principalmente sul concetto di mutamento, di trasformazione psico-fisica, attratta più dal divenire scandito e modificato dal tempo che dal processo compiuto, spesso attrice del suo stesso lavoro; si serve dell’arte per esplorare le proprie scatole chiuse e scoperchiarle. Negli ultimi anni, cercando di soverchiare le delimitazioni spaziali ha unito la fotografia del corpo al cucito e alla tridimensionalità degli altorilievi lavorando prevalentemente con l’acqua, elemento ricco del concetto di trasformazione e delimitazione tra l’ora e il suo tempo dissonante. “Vorrei l’impermeabilità delle cose per toccare ogni sensazione senza che filtri occasionalmente il mio essere e mi stordisca, lasciandomi implosa a riempire una scatola di rievocazioni decomposte e reinventate a mia immagine e somiglianza. Ambiguo il termine, ambiguo il luogo, il gesto, il pensiero, i tuoi occhi persi dentro un lui senza entrata, è un eterno momento di transizione, nulla è come ieri, il filtro è da pulire. ”
Insegna Fotografia, vince il Premio Telethon edizione 2009, nel 2011 Partecipa alla Biennale dei Giovani Artisti del Mediterraneo, nel 2012 è invitata al WEYA e nel 2014 espone al Museo Nazionale della Fotografia. Tuttora collabora con gallerie Italiane ed estere e numerose sono le pubblicazioni del suo lavoro.
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SOLO EXHIBITIONS:
2010 I Look.. Gallerati Gallery, Roma
2011 Obscura, Wave Photogallery, Brescia
2011 Obscura, Albanese Gallery, Matera
2011 Obscura, Winner of BAF Prize, Sala Manzoni, Bergamo
2012 Obscura, Hotel Marinagri, Marinagri
2013 Presentazione “Fotografia Cucita” , Museo Nazionale della Fotografia, Brescia, curated by Luisa Bondoni
2014 Transizione Acquatica, 77 Art Gallery, Milano, curated by Giovanni Manzoni Piazzalunga
2014 “Changing Time”, NationalMuseum of Photography, Brescia Italy, Curated by Luisa Bondoni
GROUP EXHIBITIONS:
2007 Altavia, winner of Altavia prize, Ventimiglia
2009 Click up, winner of Telethon Prize, Roma
2010 Innsbruck Art Fair, Innsbruck
2011 TouchStories, Bjcem, Thessaloniki
2012 TouchStories, Mole Vanvitelliana, Ancona
2012 TouchStories,WEYA World Event Young Artists, Nottingham
2012 Touchstories, Fabbrica del Vapore, Milano
2012 Ambiguity, Famiglia Margini Gallery
2013 AAF Selected Artist for Eberhard, Milano
2013 Save the beauty, Rossocontemporaneo Gallery, Taranto
2013 Changing time, Aliens Frattura Scomposta, Palazzo Pirola, Gorgonzola
2013 Frate Sole, Sor’Acqua, Save the Beauty, Chiesa di Santa Maria dei Maschi, Bari, a cura di Grace Zanotto
2013 The story of the creative, See // Exhibition space Gallery on July 25, Long Island City, NY
2013 Samsara, collaboration with Valentina Brostean, Circolo Culturale Amantes, Torino
2013 Private Portraits, with Franco Fontana, Enzo dal verme, Gianni Berengo Gardin, Joe Oppedisano, Paul Salembier, Melina Mulas etc., Wave photograllery, Brescia, curated by Renato Corsini
2014 “I linguaggi del corpo” curated by Giovanni Manzoni Piazzalunga, 77 Art Gallery, Milano
2014 Cromatico Photo Festival, curated by Massimo Vecchi,Catania
2014 “Acqua Virtuosa”, Acquario Civico di Milano, Photofestival Milano, curated by Giovanni Pelloso
2014 “Made in Brescia”, Wave Photo Gallery, Brescia, curated by Renato Corsini
2014 ” Reloaded Again”, Arte Passante Space, Milano, curated by Giovanni Manzoni Piazzalunga
2014 “Alchemists”, Courts Garden Gallery, Bradford on Avon, England
2014 “Impermeables”, Espacio Serendipia, Madrid, Curated by Abel Azcona
2015 AAF Milano,Arena Art Gallery, Curated by Sandro Cabrini
2015 AAF Hong Kong, Lopez Grey Gallery, Curated by Pippa Graber
2015 Museo di Chiari, Italy, Curated by Mara Lupatini
2015 Battersea Affordable Art Fair, Lopez Grey Gallery
2015 New York AAF, Art Dog London
2015 The Blackout Festival, Basel, Curated by Shazeb Shaikh
SOME PUBBLICATIONS:
2009 febb ZOOM Magazine
2009 sept ZOOM Magazine
2009 Tau Visual Prize
2010 Arte Ingenua Prize
2011 Symbiosis – XV Biennal of Europe and Mediterranean, ed. Bjcem
2012 Disorder-WEYA, World Event Young Artist, Ed. Allemandi & C.
2012 Weya
2012 Artist Wanted
2013 Frattura Scomposta Magazine curated by Sergio Curtacci
2013 Premio Ora Prize
2013 Uno kudo Vol.3
2013 Laboratorio Alchemico, Tessere Storie
2013 Élémentaire Zine
2014 Hi fructose Magazine online
2014 MAP Mother Artist Project online
2014 5Election
2014 Archer Magazine, Australia
2014 Gaps Magazine
2015 Bath Life Magazine, Cover, Inghilterra
Awards:
Finalist Tau Visual Prize
Finalist Arteingenua Prize
1 posto Premio Telethon 2009
1 Premio BAF 2011
Premio ora 2013 finalist
Tina Prize 2014 Finalist

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa