Le fontane pubbliche presenti nel sito di Pompei erano parte integrante dell’articolato sistema di distribuzione dell’acqua interno alla città antica; nel tempo, esse sono state oggetto di studi specifici e di interventi di rifunzionalizzazione, diventando parte integrante del percorso di visita.
Si tratta di oltre 40 manufatti, distribuiti su tutto il territorio della città antica, la maggior parte dei quali afferisce alla tipologia delle fontane con vasca e blocco erogatore, tre sono invece gli elementi monoblocco usati in funzione di erogatore, inseriti direttamente nel cordolo del marciapiede o sovrapposti ad esso; nell’area del Foro Triangolare è invece collocato l’unico esemplare di labrum, con bacino e supporto in marmo, probabilmente usato per le abluzioni sacre.
Sulla base di un approfondito percorso di conoscenza, condotto, in fase progettuale, anche in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure, si è cercato comprendere la natura dei materiali e degli agenti di degrado, definendo così le scelte operative. Tali scelte tuttavia si perfezionano volta per volta in base alle esigenze conservative di ogni singola fontana, adoperando un approccio critico e scientifico.
Il progetto prevede quindi il restauro di tali manufatti e una fase di indagini di scavo archeologico puntuali per aree limitrofe a 15 fontane, mirate alla verifica dei rapporti stratigrafici relativi alla costruzione della fontana e alla monumentalizzazione di strada e marciapiede, al fine di acquisire elementi utili a precisare il quadro cronologico di riferimento. Al termine degli interventi ogni fontana sarà oggetto di un accurato rilievo 3D.
Il progetto di restauro delle fontane antiche di Pompei è partito ad ottobre e continuerà ancora per tutto il 2022. Mostra meno