Pirelli HangarBicocca presenta dal 24 febbraio al 24 luglio 2022 “Metaspore”, mostra personale di Anicka Yi, una delle figure più innovative e interessanti nel panorama contemporaneo. Nella sua pratica Yi combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza.
Il percorso espositivo prevede oltre venti installazioni, creazioni multiformi che scardinano i confini tra scienza e arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. La mostra stimola l’esperienza sensoriale e percettiva dei visitatori, attraverso odori, forme mutanti ed elementi biologici disorientanti.
Ne sono esempio gli ecosistemi microbici dalle molteplici colorazioni dell’opera Biologizing the Machine (spillover zoonotica), 2021, racchiusa in grandi teche di vetro e nata dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Testimonianza del dialogo tra arte e scienza proposto da Anicka Yi, l’opera muta e reagisce all’ambiente circostante, plasmando l’esperienza dei visitatori.
Sin dai suoi esordi Anicka Yi (Seoul, 1971; vive e lavora a New York) impiega elementi biologici e deperibili come fiori fritti in tempura, alghe e saponi per realizzare sculture e installazioni che sovvertono i concetti di naturale e sintetico, generando entità ibride e simbiotiche. L’artista esplora complessi ecosistemi attraverso una dimensione immateriale, impiegando odori, essenze e batteri. Il suo lavoro si espande tramite la collaborazione con diverse figure professionali tra cui ingegneri, chimici e scienziati, con i quali crea ambiziosi progetti volti a indagare nuove possibilità di scambio e comunicazione tra organismi viventi e entità di intelligenza artificiale.
“Metaspore”, prima mostra dell’artista in un’istituzione italiana, è concepita come un’esposizione antologica e raccoglierà oltre venti lavori, dal 2010 ad oggi insieme a una nuova versione ampliata di Biologizing the Machine (terra incognita), presentata alla 58. Biennale di Venezia nel 2019. L’opera esplora i concetti di ecosistema e interdipendenza, offrendo ai visitatori la possibilità di conoscere gli aspetti centrali della sua poetica.