Con i sonar alla ricerca della città sommersa dalle acque e dalle sabbie del mare nel 1362

Lo studioso che sta conducendo le ricerche ha interrogato alcuni pescatori di aragoste che lavorano nel circondario, predisponendo una sorta di mappa delle anomalie dei fondali che potrebbe portarlo a ritrovare la città perduta.

Daniel Parsons, professore di sedimentologia all’Università di Hull, – Yorkshire, Inghilterra – sta applicando le tecnologie, con sonar dalle alte prestazioni, per localizzare la città portuale di Ravenser, inghiottita dall’acqua e dalle sabbie. Un grande mistero, avvolge questa cittadina fiorentissima del XIII secolo, fondata dal conte di Aumale. Pochi decenni dopo la fondazione questo luogo portuale e commerciale contava più di 100 case, un fiorente mercato, magazzini per lo stoccaggio dei prodotti. E disponeva, per l’esercizio della giustizia, di un tribunale e di una prigione.
La ricerca, che durerà alcune settimane, si sta svolgendo all’estuario del fiume Humber.

Ma come avvenne la scomparsa? La vita della città durò circa 100 anni. Le tempeste, durante l’inverno 1356–57, allagarono completamente l’abitato, portando al suo abbandono. Ravenser fu poi forse sommersa dalla tempesta Grote Mandrenke o dall’alluvione di San Marcello del gennaio 1362. Ma il punto esatto in cui sorgeva?
Lo studioso inglese che sta conducendo le ricerche ha interrogato alcuni pescatori di aragoste che lavorano nel circondario, predisponendo una sorta di mappa delle anomalie dei fondali che potrebbe portarlo a ritrovare la città perduta.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz