Altre tombe romane o un villaggio medievale? Il Parco archeologico dell’Appia antica ha annunciato che sono iniziati, di fronte al Mausoleo di Cecilia Metella, i lavori di scavo archeologico che nelle prossime settimane porteranno all’indagine di un’ampia porzione di prato nei pressi della chiesa di San Nicola. Lo scavo, iniziato da qualche ora, sta chiaramente riportando alla luce due lunghe creste murarie che sembrano delimitare una costruzione di circa 9×6 metri, affacciata proprio sulla via Appia.
“Il progetto, a cura del funzionario archeologo Stefano Roascio e affidato a Eos Arc srl – spiegano sui social i responsabili del Parco – nasce dal tentativo di dare una risposta scientifica ad un tema storiografico di grande importanza per l’archeologia medievale romana. Cosa contenevano le possenti mura che papa Bonifacio VIII Caetani fece costruire tra 1302 e 1303 a cavallo dell’Appia? È possibile che un recinto fortificato, che racchiude e difende due ettari di terreno, contenesse esclusivamente l’elegante palazzo della famiglia Caetani e la chiesa di S. Nicola?
Cosa sorgeva o cosa avrebbe dovuto essere presente accanto a queste due edificazioni? A livello interpretativo il recinto murato del Castrum Caetani assomiglia molto all’impianto delle cosiddette ‘villenove’, borghi murati che comuni, feudatari, vescovi fecero erigere nei propri possedimenti, specialmente nel corso del XIII-XIV secolo, per il controllo del territorio, incluso quello delle decime e della tassazione. Una forma di aggregazione demica che permetteva ai contadini di abbandonare i loro abitati sparsi nella campagna per entrare a vivere in più sicuri borghi fortificati”.
“Rispetto alle molte villenove conosciute – concludono gli esperti del Parco archeologico dell’Appia Antica -l’impianto dei Caetani appare desolatamente vuoto, ad eccezione del palazzo baronale e della chiesa. Probabilmente proprio la prematura morte del papa Bonifacio VIII, sul volgere del 1303, e la conseguente perdita di potere della famiglia, interruppero bruscamente la formazione del borgo fortificato. Una serie di indagini georadar effettuate nei mesi scorsi ha permesso di individuare i segni di una grande struttura rettangolare che si disponeva sul fronte della strada. Lo scavo archeologico dovrà accertare se queste tracce corrispondano davvero ad un primo impianto di abitazioni legate al castrum medievale, poi abbandonate e rasate al suolo, oppure se si tratti di strutture più antiche, legate all’uso funerario dei bordi della Via Appia in epoca romana”.