Sotto poche decine di centimetri di terriccio emerge villaggio di 4500 anni fa. Case, tombe, depositi

Il villaggio, bene difeso da palizzate, originariamente conteneva abitazioni, cantine per lo stoccaggio di cereali, forni, macine destinate alla produzione di farina. 180 strutture sono state portate alla luce dagli archeologi dell'Inrap. La popolazione del luogo viveva di agricoltura e allevamento

Prima della costruzione di un complesso residenziale a Saint-Geniès-de-Fontedit, un comune francese di 1.368 abitanti, nella regione dell’Occitania – estremo Sud della Francia – un team di archeologi dell’Inrap ha sottoposto ad indagine un’area di poco più di un ettaro, portando alla luce un villaggio fondato nel neolitico. I resti dell’insediamento fortificato si sono conservati per quasi 4500 anni sotto un poche decine di centimetri di terriccio. Quasi 180 strutture sono state scavate tra novembre 2021 e aprile 2022 dall’Inrap, l’istituto nazionale francese per le ricerche archeologiche preventive.

Il villaggio, bene difeso da palizzate, originariamente conteneva abitazioni, cantine per lo stoccaggio di cereali, forni, macine destinate alla produzione di farina. 180 strutture sono state portate alla luce dagli archeologi dell’Inrap. La popolazione del luogo viveva di agricoltura e allevamento.

“I resti di un edificio con base in pietra riflettono una forma di architettura mista che combina pietre, terra e piante fino ad allora sconosciute nelle pianure della Linguadoca. – dicono gli archeologi dell’Inrap – In questo sito sono state anche scoperte diverse sepolture, tra cui una notevole tomba monumentale, che conobbe diverse fasi di occupazione tra la fine del Neolitico e l’età del Bronzo.

Diverse sepolture sono state trovate in strutture domestiche abbandonate. Tre individui sono stati depositati in un grande sviluppo ricco di elementi architettonici in terra cruda. Un bambino è stato posto sul fondo di un forno e diversi individui sono stati posti sul fondo di silos o cantine.

La base di un edificio ha prodotto molti frammenti di ceramica decorati relativi a calici in stile International Bell Beaker (cultura del vaso campaniforme). “Il ritrovamento di questo tipo di ceramica rimane eccezionale – dicono gli studiosi dell’Inrap – e testimonia le prime interazioni tra le popolazioni neolitiche locali e i gruppi dei Beaker (popolazioni provenienti da una zona collocata tra il mar Nero e il mar Caspio. ndr)”.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz