Sono in corso le attività preliminari alla redazione del progetto di restauro del Criptoportico della Reggia di Caserta in particolare la campagna di rilievo e mappatura delle superfici e del manufatto nel suo complesso. Lo annuncia la stessa istituzione culturale. Il criptoportico e il Bagno di Venere furono realizzati per ricreare il fascino dei ruderi antichi, ricostruiti, ma completati con dipinti parietali strappati e statue originali. I buchi che appaiono simulano antichi crolli, ma sono stati voluti dal progettista.
“Le prime operazioni tenderanno a studiare con precisione le forme di degrado “reali” e quelle che, invece, sono state realizzate ad hoc sin dalla costruzione del manufatto. – spiegano gli studiosi del Palazzo Reale di Caserta – Il ninfeo semicircolare che caratterizza il Bagno di Venere, infatti, è stato sapientemente ricreato ad arte ad imitazione di un’antica rovina romana, secondo la moda nascente a quei tempi e derivata dagli scavi pompeiani ai quali appartengono anche alcune delle statue antiche sistemate nelle nicchie del Criptoportico”.