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Un colpo al cuore. Una bellissima sorpresa per la dottoranda Chiara durante gli scavi in Sicilia



Grandi emozioni per gli studenti universitari e i dottorandi impegnati negli scavi a Mozia, nell’ambito della Missione Archeologica Università di Palermo
Nei giorni scorsi una giovanissima archeologa aveva recuperato un arcaico orecchino d’oro. Nelle ore scorse la fortuna ha baciato Chiara Vitaloni, dottoranda dell’ Università degli Studi di Palermo, immortalata dai colleghi durante lo scavo di un antico vaso da portare in salvo.

L’antica città di Mozia si trovava sull’isola di San Pantaleo, nello Stagnone di Marsala, in Sicilia. L’isola era abitata da una popolazione autoctona, durante l’età del Bronzo, che si integrò con i fenici, che trasformarono questo lembo di terra – a partire dal XII secolo a. C. – in una base commerciale fondamentale per i commerci nel Mediterraneo. Mozia visse per secoli una fase di particolare prosperità, come testimonia Diodoro Siculo; al tempo dei romani l’importanza e il prestigio di Mozia erano però già svaniti, a causa di una serie di conflitti intercorsi con i greci.