Splendide ceramiche rinascimentali e seicentesche recuperate dal pozzo di un’antica abbazia umbra

In questi luoghi - legati a santuari etruschi e a successive occupazioni romane - si svolgevano importanti attività commerciali. Nel fondo del pozzo trovati cospicui materiali
Foto: Campo della Fiera

Sono state presentate, sul terreno archeologico, dal gruppo Campo della Fiera di Orvieto numerose ceramiche medievali e rinascimentali, trovate nel corso delle indagini dei giorni scorsi, all’interno di un pozzo, pertinente al convento della Chiesa di San Pietro in Vetere.

Foto: Campo della Fiera
Foto: Campo della Fiera

Gli scavi si svolgono su un’area ben più antica, legata al Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, invano cercato sin dal XV secolo. A Campo della Fiera l’articolato palinsesto archeologico è caratterizzato da un’imponente Via Sacra. Al limite nord della strada si conserva la soglia di accesso ad un ampio spazio sacralizzato con un altare, un donario, pozzi e ricchi depositi. Del tempio A rimangono il podio costruito in blocchi di tufo ed alcuni elementi in trachite. Proseguendo verso sud, il percorso della Via Sacra conduceva al tempio C, costruito alla fine del VI sec. a.C., ed abbandonato tra la fine del IV e gli inizi del III sec. a.C. Il tempio B, nell’Area Sud, dominava l’intera area sottostante. L’edificio, costruito alla fine del VI sec. a.C. e circondato da portici, fontane e vasche fu probabilmente distrutto, nel III sec. a.C., con la conquista romana della città e lo spazio adibito ad attività produttive (fornaci ceramiche).

Nella parte nord-orientale del sito, tra la fine del I sec. a.C. e il I sec. d.C., venne edificata una residenza, connessa ad un impianto termale. La domus, decorata con mosaici, pavimenti marmorei e intonaci dipinti di altissimo livello, raggiunse il suo massimo splendore tra il III e il IV sec. d.C., mentre le vicine terme si articolano in due distinti impianti: il primo dell’età augustea ed il secondo costruito nell’ambito del II sec. d.C. Intorno al VI-VII secolo un grande vano della residenza venne ripavimentato e forse trasformato in chiesa: sul finire del XII o agli inizi del XIII secolo fu edificata una nuova struttura ecclesiastica a pianta rettangolare e navata unica identificabile con la chiesa di San Pietro in vetere. Nella seconda metà del XIV-XV secolo la grande costruzione rettangolare accanto alla chiesa fu demolita, così da lasciare un ampio spazio aperto funzionale ad attività di mercato.

Condividi l'articolo su:
Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz